LUCE estratti LUCE 325 _Capoduri_Jacopo Acciaro | Page 5

A bbiamo intervistato il progettista Jacopo Acciaro, fondatore dello studio Voltaire Lighting Design, società milanese dinamica e all’avanguardia nell’attività di ricerca e sviluppo di sistemi d’illuminazione.  Partiamo dalle origini: subito dopo la laurea in Architettura al Politecnico di Milano, si forma nello studio dell’arch. Piero Castiglioni, con il quale collabora per anni nel campo illuminotecnico. Già ai tempi universitari avevi quindi un interesse per il mondo della luce… La mia passione è sempre stata legata alle tematiche progettuali su vasta scala, la composizione architettonica, i rapporti tra i volumi e gli spazi, la percezione delle geometrie. Proprio quest’approccio mi ha spinto a occuparmi degli aspetti progettuali della materia luce; l’ho sempre vista come una sorta di quarta dimensione indispensabile per la percezione del lessico compositivo architettonico e fortemente intrinseca nell’essenza dell’architettura stessa. Avevo una notevole curiosità in merito a come poter utilizzare e gestire la luce per soddisfare la mia “voglia” di fare architettura; un tema, quello della luce, molto tecnico e allo stesso tempo molto espressivo, misterioso e poetico. È proprio nello studio dell’arch. Castiglioni che ho potuto toccare con mano come la luce si possa – o meglio, si debba – considerare architettura e come la progettazione illuminotecnica, con tutti i suoi aspetti tecnici e culturali, sia in grado di contribuire al progetto architettura. Castiglioni si definisce un “architetto che si occupa di luce”, e ha sempre rifiutato l’etichetta di lighting designer. Lei come si definirebbe? Per mio approccio culturale personalmente mi sento molto vicino alla figura del “progettista”; un’accezione che ritengo assolutamente congrua e di fondamentale importanza per chi ambisce a sviluppare progetti di lighting design. Penso che l’essenza della figura del progettista sia da considerarsi la base da cui partire per un percorso progettuale complesso finalizzato al raggiungimento di un risultato integrato e unitario con il progetto architettonico. L’approccio del “progettista” ha come radice un processo mentale che accomuna tutto il mondo della progettazione in generale; essere in grado di costruire un iter composto di svariati step sincronizzati e che hanno come comune denominatore solide basi culturali e scientifiche rappresenta il modus operandi del progettista illuminotecnico che ambisce a grandi risultati. Da questa mia visione ne consegue che, come indicato anche da Castiglioni, il connubio tra cultura architettonica e grandi conoscenze scientifiche della materia luce siano la base per la formazione professionale. Ho sempre visto la luce come una sorta di quarta dimensione indispensabile per la percezione del lessico compositivo architettonico e fortemente intrinseca nell’essenza dell’architettura stessa Che qualità – morali, estetiche, funzionali – ricerca nella sua progettazione? Ho investito molto tempo nel cercare di imparare a costruire un dialogo progettuale con chi l’architettura la sta progettando; cogliere il mondo che ogni progettista si è creato e si continua a creare attraverso i suoi processi conoscitivi rappresenta un dovere morale nei confronti dell’architettura stessa. La luce deve contribuire a rendere il risultato finale unitario e organico e non una sommatoria di singoli risultati progettuali. Naturalmente ogni tematica progettuale ha delle problematiche estetiche Jacopo Acciaro si laurea in architettura al Politecnico di Milano e si forma nello Studio dell’arch. Piero Castiglioni con il quale collabora per svariati anni su temi che intrecciano architettura e luce. Nei primi anni Duemila fonda lo Studio Voltaire Lighting Design, una struttura professionale composta da architetti e industrial designer che sviluppa progetti di illuminazione per interni ed esterni, oltre a studiare corpi illuminanti custom made. Il gruppo di lavoro segue l’intero percorso progettuale: dallo sviluppo del concept, alla selezione dei corpi illuminotecnici, al coordinamento delle maestranze e assistenza all’installazione in cantiere, fino alla pianificazione della manutenzione. Ricco il portfolio lavori internazionale che spazia da progetti d’illuminazione di edifici privati a musei, padiglioni e stand fieristici, hotel, banche, uffici, negozi e centri commerciali, fino ad aree pubbliche e istituzioni come Comuni e Regioni. Jacopo Acciaro, parallelamente all’attività di progettista, ha tenuto anche corsi d’illuminotecnica presso l’Università degli Studi di Pavia e l’Istituto Europeo del Design di Milano. I have always seen light as a sort of fourth dimension, which is essential for the perception of the Architectural Composition vocabulary and central to the essence of architecture itself JACOPO ACCIARO 1 70 LUCE 325 / LIGHTING DESIGNERS 1 | Expo Milano 2015, Padiglione dell'Azerbaijan / Azerbaijan pavilion. Creative Project: Simmetrico network Architectural Design: Arassociati 2 | Amber & Art Store, Architectural Design: piuarch 3 |  Diesel Village, Breganze (Vicenza) Architectural Design: Pierpaolo Ricatti Interior design: Jacobs Italia con / with Paolo Mantero, Diesel Creative Team