LUCE estratti LUCE 324 _ Calafiore _ Cristian Zucaro | Page 4

Russo ¶ LANTERNA MAGICA L’armonia della luce nello spazio scenico di Paolo Calafiore Q uali fatti e circostanze hanno provocato il tuo ingresso nel mondo del Teatro? L’interesse per la finzione teatrale è nata da bambino, nella prima adolescenza come gioco di relazione con il mondo circostante. Durante il servizio militare per evadere da quel luogo molto lontano da me ho iniziato un corso di teatro che frequentavo durante la mia libera uscita; si è formato un gruppo creativo in quel contesto, ho iniziato un percorso. Finito il servizio di leva sono entrato nella compagnia Laboratorio Teatro Settimo diretta da Gabriele Vacis. Le politiche culturali dell’epoca, eravamo nei primi anni 90, rendevano più facile l’ingresso in una compagnia dove lavorando ci si poteva formare professionalmente; lì esplorando i mestieri del teatro “ho visto la luce”. Chi sono stati i tuoi maestri, i tuoi riferimenti? Inizialmente il gruppo del Teatro Settimo appunto, e poi i maestri che ho incontrato e continuo a incontrare sono tanti, il mondo del teatro è una vera risorsa in cui si incontrano maestri dappertutto, alcuni lighting designer 82 LUCE 324 / LANTERNA MAGICA Conversazione con Cristian Zucaro con cui ho lavorato o spiato, così come elettricisti di scena e altre maestranze teatrali e dello spettacolo; Goya e Caravaggio fino ai disegni delle mie figlie, credo che vivendo in attenzione, in ogni momento della nostra vita possiamo incontrare un insegnamento e ricevere delle lezioni, penso che rimanere permeabili ci permetta di fare dei percorsi che poi individualizziamo e formano cosi una nostra personale visione del mondo. Com’è nata e come si è consolidata la tua lunga collaborazione con Emma Dante? Nuovamente torno sul Laboratorio Teatro Settimo, ci siamo conosciuti proprio lì nel ‘95. Qualche anno dopo, quando entrambi avevamo preso una nuova strada dopo l’esperienza con Vacis ci siamo rincontrati casualmente per strada a Santarcangelo; lei stava lavorando a Mpalermu, che poi vinse il premio Scenario nel 2001, e aveva bisogno di un tecnico luci. Ecco. Da quel momento abbiamo avuto una ottima sintonia che negli anni è cresciuta; devo dire che in spettacoli come Vita mia o più recentemente Le Sorelle Macaluso, ma in generale tutto il teatro che Emma crea con una composizione di immagini molto potenti, già nelle prove stimola in me spesso un input immediato per trovare la luce e la sua sequenza drammaturgica. Potrebbe sembrare improprio parlare di luce teatrale in un luogo nato per le rappresentazioni en plain air, ma in realtà il teatro è il primo luogo in cui l’uomo ha cercato, costruito ed elaborato un valore estetico e simbolico della Luce, proprio a partire dell’epoca ellenistica. Che tipo di cortocircuito ha creato questo elemento nella visione del tuo Eracle? Il cortocircuito me lo creò il teatro Greco di Siracusa una quindicina di anni fa quando entrai come visitatore ed era in corso l’allestimento della trilogia Ronconiana (Prometeo incatenato, Le Rane e Le Baccanti); feci un viaggio nel tempo, rimasi stupefatto di quell’esperienza, vedevo davanti a me il filo