LUCE estratti LUCE 323 _ Filibeck _ Steve Lieberman | Page 6
Story, Miami Drai's, Las Vegas
Escape from Wonderland 2015 Coachella Yuma Tent 2016
Su quali tipi di tecnologie e attrezzature
fa affidamento abitualmente?
Innanzitutto ci tengo a precisare che per me
la tecnologia è solo uno tra i tanti strumenti
a disposizione nella “cassetta degli attrezzi”.
Non ha importanza scegliere un prodotto messo
in commercio oggi o dieci anni fa, ciò che
mi interessa è come quel prodotto può essermi
utile per raggiungere il risultato che sto
cercando. Detto ciò, credo che le nuove
tecnologie abbiano innalzato il livello
delle produzioni e mi piace farne un utilizzo
bilanciato. Laser, luci stroboscopiche, ledwall,
fiamme, cannoni di CO2… ciascuno di questi
elementi trova spazio nei miei progetti.
Scegliere una tipologia di proiettore per volta
dà la possibilità di applicare pattern differenti
allo stesso stage e così facendo riesco
a valorizzarne il design in tanti modi diversi.
Considera per esempio i ledwall: sono in grado
di trasformare radicalmente l’immagine di un
palco a seconda dei colori e delle immagini
che trasmettono. Un ledwall completamente
bianco ti permette di ottenere lo stesso effetto
di un accecatore; proiettare grafiche particolari
animandole a tempo di musica, invece,
crea sincronia tra audio e video e aiuta
a immedesimarsi con il brano in riproduzione.
C’è poi una differenza sostanziale tra un club
e lo stage di un festival: in un club puoi
scegliere praticamente qualunque tipo
di proiettore tu desideri, poiché viene inserito
nel materiale da acquistare per realizzare
la location. Nel caso dei festival, invece, tutto
l’equipaggiamento è noleggiato; bisogna
riflettere bene su quanti e quali prodotti
sia più conveniente utilizzare nella costruzione
dello show e si deve fare i conti con
l’attrezzatura che l’azienda di service
ha effettivamente a disposizione, specialmente
se – come nella maggior parte dei casi –
il progetto riguarda più di uno stage.
Ha la possibilità di confrontarti con i DJ per
chiedere loro informazioni durante la
realizzazione di uno stage o di un progetto luci?
Nel 99% dei casi la risposta è no. Normalmente
il DJ si presenta poco prima della sua
performance e sale direttamente sul palco,
a decine di metri di distanza dalla nostra
postazione. Per questi motivi l’operatore
che gestisce la consolle, detto anche VJ, oltre
ad avere uno spiccato senso del tempo, deve
conoscere molto bene la teoria musicale –
suoni, metrica, tonalità… –, la colorimetria
e i modelli di colori. È una figura in grado
di gestire gli effetti di luce con una precisione
nell’ordine dei millisecondi: deve letteralmente
intuire “che cosa sta per succedere” alla traccia
in riproduzione. Da questo punto di vista,
la struttura modulare e facilmente prevedibile
che caratterizza la musica elettronica
è di grande aiuto al VJ. Un bravo operatore
è capace di anticipare l’andamento di una
traccia o la prossima mossa del DJ,
trasmettendo al pubblico la sensazione che,
brano dopo brano, stia sempre per succedere
qualcosa di grandioso da vedere e da ascoltare.
All’inizio di questa conversazione abbiamo
parlato di “avanguardia”: che cosa ci possiamo
aspettare dal futuro, secondo lei? Crede che
ci sia ancora spazio per nuove innovazioni
in questo ambiente?
C’è sempre spazio per l’innovazione,
e le tecnologie si evolvono continuamente.
Penso per esempio ai ledwall: prima
che si affermassero come standard per la
riproduzione di video ed elementi grafici,
i videoproiettori erano molto più diffusi
di adesso. Prima ancora i video non si
utilizzavano proprio! Una nuova tecnologia
a nostra disposizione è quella del motion
tracking, la possibilità cioè di seguire con
la luce elementi in movimento sul palco.
La tecnologia rende le cose più semplici,
sia economicamente sia dal punto di vista
artistico, e ci permette di dare spazio a nuove
idee che prima erano irrealizzabili. In questo
periodo sono a lavoro con il mio team per
la prossima edizione dell’EDC a Las Vegas e
avremo a disposizione oltre 3.000 proiettori
motorizzati e 3.500 m2 di ledwall: potere
fare affidamento su così tanto materiale
mi permette di progettare ambienti maestosi
ed estremamente coinvolgenti, che non sarei
mai stato in grado nemmeno di immaginare
qualche anno fa, con tecnologie differenti
e risorse più limitate.
SHOW TIME / LUCE 323
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