LUCE estratti LUCE 323 _ Calafiore _ Max Mugnai | Page 6

In questo momento lavori a una produzione del Piccolo Teatro di Milano, Il teatro comico di Goldoni, diretto da Roberto Latini. Puoi svelare ai nostri lettori alcune anticipazioni a proposito di questo importante debutto? Nessuna anticipazione, ma il consiglio di andare a teatro come sempre si dovrebbe: pronti ad emozionarsi nell’incontro con lo spettacolo. Quale spazio, luogo o architettura ritieni speciale nell’osservare il manifestarsi della luce? Mi piace guardare il cielo. In ogni momento della giornata ha la capacità di sorprendermi con le sue trasformazioni. C’è sempre molto da imparare dal Sole e dalla Luna. 1 | Amleto + Die Fortinbrasmaschine di e con Roberto Latini 2 | Bikini Bum Bum. Due pezzi intorno a una fenomenologia dello spirito Regia e drammaturgia Roberto Latini 3 | I Giganti della montagna di Luigi Pirandello Adattamento e regia Roberto Latini 4 | Ubu Roi di Alfred Jarry Adattamento e regia Roberto Latini 5 | Iago Concerto scenico con pretesto occasionalmente shakespeariano per voce dissidente e musica complice di e con Roberto Latini 82 LUCE 323 / LANTERNA MAGICA 1 Stage lighting, a mix of mathematics and poetry Conversation with Max Mugnai W here did you begin working in the theatre, and what kind of training have you had? I started at the Teatro di Via Speroni theatre in Rome, thanks to the father of one of my best friends, the director of the neighbourhood theatre company group. He said, “Why don’t you come too? You could be an actor…” “An actor, no thank you! More likely a technician!” And that was how my adventure began. A whole series of opportunities came up, I did not look for them, but I seized them all. In 1995 I met the director and performer Ilaria Drago. She was looking for a technician for her show. I went to see a rehearsal, and as I went down the steps to the theatre stage in a cellar, I realized I was entering a different world. How she staged her show, the way and the emotions this generated in me, set off a spark instantly. It was what I wanted to do with my life, I wanted to be a part of that magic and I wanted to let others feel what I felt. Since when Fortebraccio Teatro theatre company was born, I have also been collaborating with Roberto Latini. I think I am very lucky to work with both. They are very different, yet similar. Theirs is pure theatre, creative genius, that shine on stage. I also had the great opportunity to be the electrician for Maurizio Viani in the Leo de Berardinis theatre company, with whom Cremonini Parliamo di corpi illuminanti teatrali a LED e di proiettori motorizzati. Il tuo lavoro in che modo si rapporta con le possibilità tecniche ed estetiche che offrono queste tecnologie in continua evoluzione? Cosa implica nella tua estetica il trapasso dalla poesia della luce a incandescenza all’elettronica del diodo? Io appartengo alla vecchia scuola: amo l’incandescenza e non programmare in console ma lavorare manualmente. Con questo però non sono chiuso alle nuove tecnologie, mi piace farmi contaminare. Vorrei avere più tempo e fondi per poterle studiare e capire come usarle con un senso valido per me. quotidiana del lighting designer? Che cosa succede quando esegui ogni sera le luci di uno stesso spettacolo, ripetendolo e duplicandolo all’infinito in teatri diversi? Questo è un punto fondamentale per me: capire il senso della luce, come si relaziona con chi sta in scena e con lo spettacolo tutto, in modo da poter riproporre quel senso in spazi differenti e, a volte, anche con mezzi tecnici ridotti. Spesso è una vera e propria sfida riuscirci, ma questo mi ha permesso di imparare a trovare soluzioni: so dove voglio arrivare, devo solo trovare la strada giusta. Ma quando lo spettacolo inizia è come una magia, e tutto torna e prende la sua forma. 2