LUCE estratti LUCE 322_Peterson_Licht Kust Licht | Page 4

¶ LIGHTING DESIGNERS Trasparenza e lighting Incontro con Andreas Schulz / Licht Kunst Licht di Andrew Peterson L icht Kunst Licht: da dove viene il vostro nome? La spiegazione è molto più semplice di quanto si possa pensare. I nostri primi progetti erano di illuminazione artificiale (Kunstlicht in tedesco, N.d.R.). Con il nostro nome volevamo esprimere il fatto che non siamo solo dei progettisti di illuminazione artificiale, ma che siamo anche ambiziosamente creativi. Non ci vediamo come artisti (Licht-Künstler), ma abbiamo certamente aspirazioni artistiche. Abbiamo, quindi, pensato che la parola Kunst (arte) dovesse far parte del nostro brand. Questo si è poi evoluto nel gioco di parole Licht Kunst Licht, che si relaziona anche con il nostro logo, in cui “Kunstlicht” forma un cerchio. Il New Museum Citadel e il German Ivory Museum sono definiti da due approcci diversi. Il primo è molto pulito e minimale. Il secondo, invece, molto accogliente e imponente. Ci può dire qualcosa in più in proposito? Dal 2016 la mostra permanente Unveiled – Berlin and its monuments è esposta in quello che era un deposito della cittadella di Spandau. Dopo molti anni, i monumenti politici che un tempo dominavano il paesaggio urbano di Berlino sono tornati nuovamente visibili. Per rendere manifesto il fatto che questi sono ora oggetti museali, le pareti che definiscono lo spazio che li contiene assumono un ruolo significativo nel concept di illuminazione. Queste sono omogeneamente illuminate da wall- washer posizionati a soffitto che garantiscono discrete sfumature di luce e ombra. La loro luce aggiunge anche un morbido velo luminoso alle sculture raggruppate ai margini dello spazio espositivo. Alcuni pezzi particolarmente importanti sono poi illuminati da ulteriori spot d’accento. Un allestimento speciale si trova nella sala multimediale, che ospita il monumento raffigurante i governanti del Brandeburgo-Prussia eretto nel Tiergarten nel 1898-1901, presentato al centro di un allestimento raffigurante alberi e cespugli a 360°. In un loop continuo di 18 minuti di suoni e illuminazione dinamica, i visitatori possono sperimentare gli eventi di una giornata dell’epoca. Il concept espositivo per il German Ivory Museum ha seguito un approccio progettuale e illuminotecnico completamente diverso. Il brief progettuale dell’architetto affermava che l’involucro dell’edificio dovesse dissolversi in una quasi oscurità. L’idea era quella di far fluttuare nello spazio i manufatti, connettendoli con una sinuosa linea rossa. Le teche dovevano sparire visivamente a una certa altezza. Il brief è rimasto LIGHTING DESIGNERS / LUCE 322 31