LUCE estratti LUCE 318_Della Longa_Duomo di Gemona del Friuli | Page 6
l’attenzione sul senso delle cose.
In questo progetto ho difeso una linea di lavoro,
quella della presenza di nuovi corpi illuminanti
in un contesto storico, che ho ritenuto fosse,
nel caso specifico e nonostante i dubbi di vari
interlocutori, l’opzione da perseguire. La scelta
operata a Gemona è stata infatti, quella di
illuminare la nave come gli antichi – che non
disponevano di apparecchi a luce proiettata –
avrebbero fatto. Un modo consueto sino a tempi
recenti, ovvero con lampade che pendono
dall’arcata e portano la luce in basso accanto
ai fedeli. Si tratta della più arcaica forma
di illuminazione, che può essere riconsiderata
oggi alla luce dell’evoluzione tecnologica
e con un nuovo oggetto-lampada progettato
per questo scopo.
È un apparecchio composto da un spesso disco
in alluminio forato – il cui disegno è mutuato
da arcaiche corone di luce –, atto a dissipare
il calore del LED, e un cangiante diffusore
della luce realizzato in lamiera stirata.
L’ha prodotto, come apparecchio speciale,
Reggiani Illuminazione.
Nel 1974 Gio Ponti aveva disegnato per l’azienda
una lampada da terra, la 458, realizzata con un
paralume cilindrico in lamina stirata di
alluminio anodizzato. Questo elemento, che
Ponti ha utilizzato anche all’interno della
concattedrale di Taranto, ha fornito l’ispirazione
per il diffusore che distribuisce la luce della
nuova lampada.
Gli apparecchi sospesi danno ora nuova luce
ai fedeli tra le navate del vecchio duomo.
La verticale dei lunghi cavi d’acciaio a cui sono
appesi rivela lo sbandamento murario e registra
il vissuto in un rinnovato dialogo con l’antico.
La recente inaugurazione della nuova
illuminazione ha anticipato le celebrazioni,
a distanza di quarant’anni dal terremoto,
dell’avvenuta ricostruzione; all’interno
del Duomo si sono svolte le più toccanti
manifestazioni memoriali. La stampa locale,
all’indomani dell’inaugurazione, ha indugiato
proprio sui moderni lampadari. Io preferisco
pensarli come oggetti capaci di fornire risposte
di luce attraversando il tempo.
progetto / project
Giorgio Della Longa
con Barbara Fiorini
e Stefano Forte
collaboratori / assistants
Daniela Pittore, Gabriel Hein
progetto degli impianti /
plant engineering
Giandomenico Merlo,
Massimiliano Travagini
assistenza / support
Luce&Co
realizzazione / construction
2013-2015
Cappella dell’Addolorata con la Pietà lignea (artista salisburghese, 1402) /
Chapel of the Addolorata with the wooden Pietà (Salzburg’s artist, 1402)
Cappella del Crocifisso con la teca del Cristo (anonimo, XV sec.) ritrovato
tra le macerie della chiesa / Chapel of the Crucifix, with the display case of the Christ
(unknown artist, XV century) found among the ruins of the church
DESIGNING LIGHT / LUCE 318
69