argomento . A ciascun Investimento previsto dal PNRR sono associate una o più Schede Tecniche in cui vengono riportati i riferimenti normativi , i vincoli DNSH e gli elementi di verifica . È inoltre indispensabile considerare che l ’ indicazione del Regime 1 si applica all ’ attività principale , per cui nel template DNSH ( vedi Schede di autovalutazione dell ’ obiettivo di mitigazione dei cambiamenti climatici per ciascun investimento ) è stato dichiarato un contributo sostanziale . Eventuali interventi accessori dovranno rispettare il Regime 2 .
Domanda posta da Margherita Suss , progettista illuminotecnico , titolare di GMS Studio Associato , docente al Master di Lighting Design MLD , Dipartimento di Architettura e Progetto Università Sapienza di Roma > Quale ricaduta ha la transizione digitale sul servizio di illuminazione pubblica ? Risponde : Nicoletta Gozo , coordinatrice del Progetto PELL e Progetto SmartItaly Goal di Enea > La transizione rappresenta il momento di passaggio e di evoluzione da uno “ stato ” verso un altro , momento nel quale la convinzione e la consapevolezza di voler promuovere e conseguire una trasformazione consentono ai soggetti coinvolti di adottare tutti i cambiamenti necessari per realizzarla . Focalizzandoci sulle città dobbiamo considerare che l ’ attuale panorama tecnologico , che sta offrendo alla Pubblica Amministrazione un accattivante scenario e trend innovativo , le posiziona sul binario della transizione verso modelli e ideali urbani i cui orizzonti puntano a renderle più sostenibili e resilienti , vale a dire “ intelligenti ”. Definite “ intelligenti ” o inquadrate nel desueto concetto di smart city , le città sono tali laddove ridisegnate e gestite a immagine e somiglianza dello specifico contesto urbano e territoriale di cui sono espressione e di chi lo amministra e lo vive in quel preciso momento storico . Città che si conoscono , si valutano e si confrontano per dotarsi di processi gestionali , riqualificativi e innovativi che , oltre ad essere calibrati sulle loro effettive esigenze , riducono l ’ impatto ambientale del progresso economico e tecnologico e che puntano e si preparano a essere più sostenibili e resilienti e non si proiettano verso un ideale di città ma verso la città ideale , quella che ciascun cittadino vorrebbe . Le città di oggi sono dunque realtà in transito verso l ’ identificazione e l ’ adozione di una nuova generazione di modelli di management , caratterizzata dall ’ introduzione di soluzioni tecnologiche all ’ avanguardia nelle filiere gestionali di infrastrutture e servizi e verso un aggiornamento professionale e culturale di chi le amministra e le vive . Soluzioni che abilitano la raccolta , gestione , elaborazione , valutazione , integrazione , monitoraggio , scambio , circolazione e continuo aggiornamento di quella miriade di dati e informazioni che descrivono le realtà urbane , parlando soprattutto del territorio , dei loro cittadini , dei loro bisogni e abitudini e che , dove intelligentemente introdotte e gestite , consentono innovazioni e servizi mirati e calibrati sulle effettive esigenze , in costante evoluzione . Tali soluzioni , in particolare quelle digitali , da un lato abilitano la città a diventare e ad essere costantemente “ intelligente ” e , dall ’ altro , la obbligano a intraprendere , assieme a cittadini e amministratori , un percorso “ formativo ” quale aggiornamento e adeguamento ai nuovi stili di vita , di gestione e di innovazione . Se i nuovi modelli gestionali urbani sono lo “ strumento ” per approdare alla possibilità di riprogettare la città stessa , la convergenza su obiettivi , metodi e strumenti da adottare rappresenta quel salto culturale e formativo imprescindibile tanto all ’ adozione dei nuovi modelli gestionali e proposte tecnologiche quanto alla fruizione dei benefici che possono derivare dalla loro applicazione . Il processo di convergenza deve caratterizzare la transizione in quanto ne attiva e condivide il percorso evolutivo , gli strumenti attuativi , i passaggi culturali e i cambiamenti necessari a trasformare il paradigma . Siamo oggi all ’ inizio di una nuova fase storica , caratterizzata da una rivoluzione tecnologica che non richiede eserciti , ma che ci obbliga a colmare il vuoto di conoscenza e convergenza . È necessario mettere sullo stesso binario una parallela rivoluzione culturale e formativa che troverà nella convinzione di modificare stili di vita , di consumo e di “ mercato ” la giusta chiave di lettura , nonché la forza e la capacità di passare dallo “ stato ” tradizionale a quello innovativo , più integrato e intelligente . In sostanza il “ restyling urbano ” verso la città digitalizzata , anche se già realizzabile grazie alle tecnologie attualmente disponibili , deve transitare in questa “ terra di mezzo ” per poter conseguire il risultato voluto sul quale , almeno , vi è oggi una convergenza quasi universale .
Domanda posta da M . Leali , lighting designer > Significato e benefici dell ’ illuminazione adattiva Risponde : Paolo di Lecce , chairman TC 4-620 CIE > Per illuminazione adattiva si intende la regolazione in tempo reale del flusso luminoso degli apparecchi di illuminazione . Si può distinguere tra una regolazione discreta , come nel caso dell ’ adattiva TAI ( Traffic Adaptive Installation ), e una regolazione continua , come nel caso della regolazione adattiva FAI
( Full Adaptive Installation ). Nella regolazione TAI un sensore installato a bordo strada misura il traffico veicolare ogni dieci minuti . A seconda dei dati registrati il flusso luminoso verrà ridotto di una categoria illuminotecnica quando il flusso del traffico è inferiore del 50 % rispetto al valore di portata della strada , di due categorie quando il flusso veicolare è inferiore al 75 % del valore di portata . Invece , con l ’ illuminazione adattiva FAI la regolazione del flusso luminoso avviene continuamente utilizzando una media mobile che misura il flusso veicolare ogni minuto e considerando altri due parametri fondamentali , ovvero la luminanza ( Cd / m2 ) e le condizioni meteo debilitanti . La regolazione continua è sicuramente più efficiente di quella discreta , sia perché la raccolta dei dati sul traffico risulta più completa , sia perché , pur rispettando i valori di luminanza stradale previsti dalla vigente normativa UNI 11431 , si può effettuare una riduzione massima di tre categorie illuminotecniche rispetto a quella di esercizio . I dati utilizzati nella FAI vengono raccolti ed elaborati da sensori intelligenti che comunicano ai dispositivi di telecontrollo la corretta regolazione del flusso luminoso . Le condizioni meteo debilitanti per il guidatore ( come l ’ abbagliamento causato dalla neve , la presenza di forte pioggia o nebbia ) favoriscono una regolazione che rispetti la sicurezza stradale , garantita anche dal controllo della luminanza stradale in retroazione che comporta che la regolazione della luminanza stessa abbia la precedenza sugli altri parametri . Quindi , tramite l ’ illuminazione adattiva FAI , la luminanza stradale può essere mantenuta ai valori normati indipendentemente dalle condizioni esterne che potrebbero perturbarla , come lo stato dell ’ asfalto o il deterioramento e / o la sporcizia degli apparecchi di illuminazione . Rispetto ai cicli pre-programmati , ottenuti su valutazione di dati statistici , con l ’ illuminazione adattiva FAI si garantiscono un maggiore risparmio energetico e alti margini di sicurezza stradale , dal momento che viene anche valutato ogni possibile pericolo come un flusso di traffico intenso oppure fenomeni meteorologici debilitanti .
18 LUCE 344 / LETTERE AGLI ESPERTI