¶ I MAESTRI
Ernesto Gismondi , un mondo pieno di luce
di / by Monica Moro photo © Pierpaolo Ferrari
Non aveva paura di portare il futuro nel presente , di innovare , in nome dell ’ uomo e delle sue esigenze . La scienza e la ricerca applicate unite alla bellezza . È stato tra i primi a intuire le innovazioni nella tecnologia della luce , a volere un ’ azienda sostenibile . Aveva un ’ intelligenza pragmatica , fortemente intuitiva e visionaria
Carlotta de Bevilacqua
Artemide , la dea greca della luna che guida i nostri passi la notte , ma anche la meta , negli anni Sessanta , della estrema esplorazione spaziale che portò allo sbarco lunare : ecco il nome scelto per un ’ azienda italiana che veramente ha portato la luce e le lampade italiane nel mondo . Ernesto Gismondi l ’ ha fondata inizialmente con Sergio Mazza e poi l ’ ha condivisa con Carlotta de Bevilacqua , ora alla guida del gruppo . L ’ ingegner Ernesto Gismondi è stato un uomo della luce , la luce declinata nella speciale via dell ’ innovazione a servizio dell ’ umanità e della ricerca della bellezza . Ligure di origine , era nato a Sanremo il giorno di Natale e ci ha lasciato il 31 dicembre 2020 , il capodanno di un anno epocale . E in effetti , il suo percorso di vita è stato luminoso un po ’ come la scia di una cometa . Si laureò presso il Politecnico di Milano nel 1957 in Ingegneria Aeronautica , essendo appassionato di aerei e di spazio . Si specializzò poi in missilistica a Roma nel 1959 , collaborando con la Breda e la NASA e dopo la doppia laurea arrivò la cattedra di Motori per Missili al Politecnico di Milano . Tornato a Milano nel 1959 fondò lo Studio Artemide insieme al socio . Una tempistica energica che già ben dimostra l ’ impeto a creare , costruire e innovare . Alfa sarà il nome della prima lampada presentata , disegnata dal cofondatore dello studio , l ’ architetto Sergio Mazza . I primi modelli di lampade sono chiamati con le lettere dell ’ alfabeto greco . Alfa , con il suo paralume in cristallo che mima il plissé classico in tessuto , dava una rilettura un po ’ ironica del gusto borghese che convogliava la possibilità nuova affacciatasi in quegli anni di un profondo mutamento del vivere . Mazza disegna , mentre Gismondi si occupa soprattutto della produzione tutta esterna , con i vari artigiani : del vetro , del metallo e delle pietre come il marmo . Solo tre anni dopo , ecco la prima fabbrica per il montaggio e la verniciatura . Nell ’ Italia che usciva definitivamente dal dopoguerra , l ’ intuizione di Gismondi è quella di invitare al progetto nomi leggendari come Enzo Mari , Gio Ponti , Vico Magistretti , Gae Aulenti , a cui nel tempo si aggiungono altri grandi come Mario Botta , Ettore Sottsass , Michele De Lucchi , Andrea Branzi , Matteo Thun , Ross Lovegrove , Herzog & De Meuron , Issey Miyake , Santiago Calatrava , Jean Nouvel , Foster + Partners , David Chipperfield , Mario Cucinella e altri ancora scelti con cura . Memorabile l ’ alleanza con le altre realtà produttive dotate della stessa visione , in tutto otto : Arflex , Bernini , Boffi , Cassina , Flos , ICF De Padova e Tecno . Da questa condivisione ideale , nel 1966 nasce la mitica rivista Ottagono .
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