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Nuova luce alle roccaforti del Paese delle Aquile

I giochi di ombre di Fulvio Baldeschi e Linea Light Group raccontano passato e presente dell ' Albania

LE AZIENDE INFORMANO

Sfruttare le ombre e giocare con l ’ oscurità per trovare la luce ed enfatizzare così le linee architettoniche del sito : è questa la strategia adottata da Fulvio Baldeschi , lighting designer a capo di Light Company , lo studio incaricato del progetto illuminotecnico , che ha scelto di utilizzare i prodotti di Linea Light Group , che , proprio per le loro caratteristiche , garantiscono il risultato più efficace in termini di esaltazione del complesso in generale e dei singoli dettagli architettonici .

Castello di Rozafa , Scutari Arroccata sulla cima di un promontorio , la fortezza di Rozafa è il simbolo di Scutari , nonché il miglior punto di osservazione sulla città e i suoi dintorni . Per illuminarne la cinta muraria e sottolinearne la profondità e la tridimensionalità , è stato scelto
Krujë Castle , Krujë
Prolamp di I-LèD Industrial , il proiettore equipaggiato con una robusta scocca che ne permette un ampio utilizzo in esterno e con caratteristiche professionali quali efficienza della sorgente luminosa , alta resa cromatica e capacità di mantenere il puntamento . L ’ illuminazione della parte interna della cinta muraria e del minareto è stata invece affidata a Periskop , il proiettore dalle linee moderne che permette un ’ illuminazione d ’ accento che enfatizza i dettagli architettonici , mentre il profilo lineare Maxi Tube ha permesso di ottenere una luce di controcampo che gioca ancora una volta con le ombre . La zona di ingresso è illuminata da Envelope , il segnapasso versatile qui usato in versione a singola emissione , coadiuvato da Xenia , apparecchio dalle molteplici possibilità di configurazione che si adegua a ogni esigenza illuminotecnica , qui utilizzato in modo specifico per illuminare l ’ ingresso barbacane .
Castello di Croia , Krujë Simbolo dell ’ antica capitale albanese , il Castello è una fortificazione arroccata su una cresta rocciosa che ospita , tra ristoranti e abitazioni private , il Museo Nazionale Skanderbeg , il Museo Etnografico e l ’ iconica Torre dell ’ Orologio . Il progetto illuminotecnico ha stabilito una sorta di “ gerarchia della luce ” che ha visto la realizzazione di un ’ illuminazione laddove non prevista ( come nel caso della stessa Torre ), il riequilibrio dei fasci di luce dove troppo presenti ( come per il Museo ) e , infine , l ’ accentuazione di zone come l ’ ingresso . Anche la cinta muraria , piuttosto irregolare e sfrangiata , è stata oggetto di un attento studio di luci e ombre per conferire profondità ed evitare l ’ effetto di appiattimento . Per l ’ illuminazione della zona d ’ ingresso e del barbacane , sono stati scelti i segnapasso Envelope , affiancati dagli apparecchi lineari Archiline . Ai Prolamp di I-LèD Industrial è stato affidato il compito di riequilibrare l ’ illuminazione del Museo e di enfatizzare la cinta muraria . L ’ illuminazione della Torre ha richiesto una soluzione con ottica variabile , offerta dai proiettori Iris _ 67 , utilizzati qui con fascio ampio verso il basso e fascio stretto verso l ’ alto , in modo da sottolineare l ’ altezza della struttura e la sua maestosità . La ghiera graduata focus-on-board del proiettore consente infatti di calibrare l ’ apertura del fascio , semplificando l ’ operazione di puntamento , mentre il sistema di bloccaggio garantisce un ’ apertura esattamente corrispondente al gradiente riportato lungo la ghiera . Grande attenzione , infine , è stata riservata alle parti interne , dalla cinta muraria agli archi di passaggio , dove il proiettore Periskop ha trovato un ampio utilizzo , sia per le sue linee moderne che ben si adattano ai diversi contesti , sia per la sua capacità di evidenziare i dettagli architettonici .
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