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alcuni gruppi , che per procedere avrebbero bisogno di conoscenze di tipo sperimentale . Un fronte su cui siamo carenti . L ’ indagine sperimentale ha bisogno di risorse . Solo attraverso i fondi del progetto europeo Surface è stato possibile affinare conoscenze e metodologie e specificare nuove attrezzature per il comitato tecnico che si occupa della caratterizzazione dei manti stradali . E in tutto ciò , il contributo italiano è stato importante ”. Un bilancio positivo a metà , quindi , quello di Rossi , che però non manca di registrare altri fatti positivi .
“ Ho avuto modo di verificare l ’ interesse da parte del mondo della produzione , in particolare dei produttori di apparecchi di illuminazione stradale e sportiva . E questo perché il nostro Paese possiede alcune peculiarità . Con il Giappone , ad esempio , condividiamo il record di chilometri di strade e autostrade in galleria ”.
“ Più presenti e maggior sinergia ”
Laura Bellia , docente alla Federico II di Napoli e responsabile scientifico di CIE Italia , ci parla nella sua veste di coordinatrice della divisione 6 e referente della stessa anche in ambito internazionale . Photobiology and Photochemestry è la denominazione della sua divisione . “ Quella che coordino – attacca Bellia – è una divisione un po ’ particolare , che la differenzia rispetto ad altre . Ad esempio , la nostra attività di ricerca e di studio ha una forte connessione con aspetti medico sanitari ”. Tema molto sentito in questa fase di pandemia riguarda infatti la sanificazione degli ambienti . “ È così . Abbiamo la necessità di meglio conoscere il comportamento di alcune sorgenti luminose , penso a nuovi sistemi Led , che emettono radiazioni ultraviolette germicide ( Ultraviolet Germicidal Irradiation ); si tratta di un metodo di sterilizzazione che utilizza la luce ultravioletta nella banda UV-C , come per le sorgenti tradizionali a vapori di mercurio , ma con diverse lunghezze d ’ onda rispetto a queste ultime . Occorre quindi una specifica caratterizzazione . Su questi temi la divisione internazionale ha di recente prodotto una position statement , fornendo indicazioni di carattere generale ”. Altro tema di interesse riguarda la revisione delle norme aventi a oggetto la valutazione del rischio fotobiologico prodotto dalle radiazioni ottiche delle sorgenti di illuminazione . “ È un tema sempre più ricorrente – continua la responsabile scientifica di CIE Italia . E lo sarà anche nel prossimo futuro . Per cui anche su questo fronte dovremo lavorare molto . Nell ’ ultima plenaria internazionale si è anche discusso dell ’ uso della luce in orticoltura : serve rivedere la nomenclatura e fare un po ’ di ordine all ’ interno di questa particolare disciplina ”. Ma è il tema della partecipazione essere al centro dei pensieri della responsabile scientifica della CIE Italia . “ È vero , in questa fase le presenze ai lavori della 6 non sono numerose , se le paragoniamo a quelle che si registrano in altre divisioni . Questo vale per noi , ma anche a livello internazionale . Dipende dalla particolarità dei temi che si affrontano . Va però detto che , in generale , la presenza più nutrita si è registra all ’ interno dei Joint Technical Committee ”. Questo sul fronte internazionale . Ma sul quello interno , come vanno le cose ? Come siete messi a partecipazione ? “ Non abbiamo moltissime adesioni . I comitati attivi sono ancora pochi . Bisogna però tener presente che gli esperti italiani partecipano ai lavori in altra veste , per esempio con il cappello di ISO o CEI . Per questo serve fare sinergia con le numerose competenze di cui disponiamo . D ’ accordo con il presidente Di Lecce , abbiamo deciso di avviare un ’ iniziativa istituzionale di comunicazione e pubblicizzazione delle attività verso alcune specifiche associazioni per ampliare la partecipazione ai lavori della divisione . Per esempio , nei confronti delle associazioni di fotochimica e fotobiologia . Un ’ operazione non facile , ma che intendiamo perseguire . Però bisogna considerare , quando facciamo riferimento alla partecipazione , che ci sono temi e attività che hanno un carattere trasversale . Penso ai lavori dell ’ Integrative Lighting , che hanno coinvolto più divisioni : la 2 , la 3 e la 6 . Noi abbiamo la fortuna di lavorare con maggior trasversalità di altri colleghi . Non bisogna però dimenticare , nell ’ organizzazione della CIE , l ’ esistenza dei JTC , che permettono una partecipazione più larga ”. Ciononostante , la situazione attuale non intacca l ’ ottimismo di Bellia . “ Sono ottimista . Credo che col tempo avremo maggior presenza e partecipazione . Ciò che ora conta è l ’ interazione tra le differenti divisioni . Dobbiamo far anche comprendere , a chi manifesta qualche scetticismo , che nell ’ ambiente internazionale l ’ Italia mantiene ancora una forte considerazione . C ’ è rispetto per le nostre competenze . Per cui , partecipare è doppiamente importante , perché quella è la sede in cui le esperienze italiane possono essere valorizzate . E ciò può avere delle positive ricadute di mercato . Non dimentichiamo , infine , nella valutazione di questo primo anno di lavoro , che ci siamo dovuti misurare con l ’ emergenza sanitaria mondiale ”.
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