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¶ AIDI Aidi 1959-2019 Sessant’anni di cultura della luce Un impegno per il futuro di Gian Paolo Roscio* E ra il 1959 quando in Italia esplose il “boom economico”. Dopo la ricostruzione postbellica (1946-48) e il decennio dell’accumulazione di capitale (1948-58), gli italiani conoscevano il benessere e il consumismo, la forza delle esportazioni e il fiorire della piccola impresa. Si trattava appunto del boom, detto anche più familiarmente “il miracolo economico”, che durò fino al 1963. Una svolta storica che attraversò ogni campo. Salvatore Quasimodo e Emilio Segré diventarono nel 1959, rispettivamente, premio Nobel per la letteratura e per la fisica. Nacque l’elaboratore elettronico Elea 9003, disegnato da Sottsass per gli stabilimenti Olivetti, e a Ispra cominciarono i lavori del primo reattore italiano. Né si può dimenticare che il 1959 è anche l’anno della mitica Canzonissima, condotta dall’insuperabile trio Scala, Manfredi, Panelli; fu l’anno del primo Zecchino d’oro, il festival canoro per bambini inventato dal Mago Zurlì Cino Tortorella; fu l’anno del 45 giri che segnò l’esordio della “stralunata” coppia Giorgio Gaber - Enzo Jannacci. E anche per il mondo dello sport il ‘59 rappresentò un anno importante: venne inaugurato a Napoli lo “Stadio del Sole”, divenuto poi Stadio “San Paolo”, il Milan vinceva il suo settimo scudetto ed era in pieno fermento l’organizzazione dei Giochi Olimpici che si sarebbero svolti l’anno successivo a Roma. In tutto questo fermento economico, sociale e culturale, anche il mondo dell’illuminazione cambiò veste. Le lampade non erano solo * Presidente di AIDI / AIDI Chairman 20 LUCE 330 / AIDI un rivestimento funzionale ma diventarono prodotti con un’identità forte, carichi di cultura e interpreti importanti della contemporaneità. Le città e i monumenti si accesero di nuovi punti luce che testimoniarono anch’essi il benessere e la voglia di grande rinnovamento ed espansione che attraversava tutta la società italiana di quegli anni. In particolare, l’espansione urbanistica e la conseguente crescita delle periferie portò alla realizzazione dell’illuminazione di nuove strade, con criteri che però spesso non tenevano ancora conto delle conoscenze illuminotecniche. È in questo contesto che alcuni pionieri del mondo dell’illuminazione decisero di fondare la nostra Associazione. Il 6 aprile del 1959 fu costituita a Milano AIDI (Associazione Italiana di Illuminazione) dagli ingegneri Piero Anfossi di ANIE, Lino Richard di Edisonvolta, Filippo Carati di AEM Milano, Ugo Pollice, Giovanni Cova di SIP (Società Idroelettrica Piemonte), Ugo Fuccinelli di Philips, Ariberto Tibaldi di Edisonvolta e Renzo Grandi di Buini&Grandi. Tutti importanti manager, espressione di un’industria “illuminata” che avvertiva la necessità di creare una realtà che potesse essere per tutto il settore della luce italiana un riferimento autorevole, al fine di affermare e sviluppare una nuova cultura della luce. “Un’associazione – come si legge nell’atto costitutivo – eminentemente culturale che ha lo scopo di contribuire alla diffusione della conoscenza dei problemi dell’illuminazione