LUCE 329_Bellia, Calatroni_Luce e città | Page 5

Giulio Ceppi
Architetto , fondatore e direttore creativo Total Tool
01 Credo che indubbiamente in questi anni si sia fatto molto , ma che certamente si possa fare molto di meglio : soprattutto in un Paese come l ’ Italia , con un clima e un contesto architettonico e sociologico tanto diversificato e specifico . Credo si debba andare sempre alla ricerca della specificità del genius loci , ovvero cercando una maggior empatia tra fattori locali , tangibili , intangibili , e la luce , e non applicando soluzioni date a tavolino e standard , come troppo spesso si vede fare . All ’ intelligenza ( smart city ) preferiamo allora la sensibilità e la coscienza ( awareness design ), ovvero la capacità di comprendere il valore della diversità , di essere sempre pronti alla replica , di avere consapevolezza dei processi e delle trasformazioni in corso . Una città di tutti è una città per tutti , nei pieni principi dell ’ inclusione e della resilienza , della capacità di assorbire eventi traumatici , siano essi di natura sociale piuttosto che climatica . Non possiamo pensare che la luce non sia parte di questa sensibilità diffusa . Impossibile quindi , in Italia , non pensare che a lato di qualsiasi idea di Smart City non vi sia una Smart Land , distribuita e interconnessa , che porti con sé un ’ idea di crescita e consapevolezza del territorio . Inteso come luogo primo , dal quale ripartire e sul quale provare a inventare e innestare nuove e diffuse forme di governo , imprenditoria , socialità , collaborazione fra soggetti , reti . Nell ’ ottica di una sempre più stretta integrazione fra città e campagna per lo sviluppo , l ’ innovazione tecnologica , la sostenibilità ambientale ed energetica e l ’ identità dei singoli .
oggi la progettazione ( e la gestione ) illuminotecnica può essere parte attiva e partecipe di tale scenario emergente . Credo proprio siano queste le basi latine , e italiche , della Smart City , o meglio della City by all , una città di individui distinti e diversi ma capaci di occuparsi e avere consapevolezza del tutto e dell ’ insieme . Capaci di andare oltre sé stessi , come la storia del design italiano ci insegna da sempre , e speriamo sappia continuare a fare in futuro , tenendo la luce come uno dei suoi grandi temi progettuali .
Total Tool . Concept per la riqualificazione del lungolago di Lecco . Evidente l ' integrazione della luce nel sistema energetico per la produzione di energia rinnovabile usando sole , vento e acqua e nel sistema di gestione flessibile , modulare e stagionale degli spazi / Total Tool . Concept for the redevelopment of the Lecco lakefront . The integration of light into the energy system for the production of renewable energy using sun , wind and water , and in the flexible , modular and seasonal management system of the spaces is quite evident
courtesy Total Tool
02 Oggi credo che la luce , grazie ai Led , sia ovviamente più che mai digitale , fluida e dinamica , capace di erogare e portare altre prestazioni integrate , dalla connettività , alla sicurezza , alla ricarica degli smartphone o mezzi di trasporto leggeri , alla comunicazione di informazioni . Un elenco potenzialmente infinito , che però deve trovare senso e valore rispetto alle situazioni specifiche . Non mi interessa il concetto di Smart City in sé , ma di via latina alla Smart City , dove le persone ( smart citizen ) e i loro comportamenti sono al centro del progetto e non le tecnologie in quanto tali . Una Smart City , alla fine , oltre le definizioni tecniche che ne possono dare il City Protocol , l ’ ISO 37120 o la Smart City Wheel di Boyd Cohen , è per noi un sistema di relazioni che produce valore , un insieme dinamico in cui il tutto sia più della somma delle singole parti , dove la tecnologia sia strumento di simbiosi e di empatia . Se in passato il governo della città avveniva in differita , con strumenti urbanistici predittivi e normativi , nella città simbiotica la negoziazione avviene in tempo reale , le leggi si modificano secondo le trasformazioni stesse in atto , i cittadini condividono quanto sta per accadere , producendolo coscientemente . Tecnicamente
Alessandra Paruzzo
Responsabile Progettazione Illuminazione Pubblica IREN
01 Fare di più o meglio non sono un ’ espressione dicotomica . Si può fare di più e meglio . Si può fare di più per le aree cittadine – e ve ne sono – che non sono ancora state oggetto di valorizzazione . Serve un ’ illuminazione efficiente ed energeticamente sostenibile , un ’ illuminazione adattiva rispetto alle reali esigenze dell ’ utenza , ma altresì come mezzo di lettura degli spazi urbani , e non solo delle
aree urbane centrali . Si necessita di un ’ illuminazione architettonica permanente , ma anche di una per eventi temporanei di Light Art , con la duplice funzione di focalizzazione di un luogo e occasione di aggregazione , convivialità e cultura . Come l ’ esperienza di Luci d ’ Artista a Torino , non solo in centro ma anche in periferia . Si può fare meglio per quegli ambiti cittadini già valorizzati da interventi di illuminazione : miglioramento dell ’ efficienza delle sorgenti luminose , integrazione con sistemi di controllo puntuali dell ’ illuminazione , ma anche miglioramento di quella architettonica e scenografica già esistente . Un ’ illuminazione
URBAN LIGHTING SPECIAL REPORT / LUCE 329 51