negli USA, con la raccomandazione sul
rapporto tra luce e salute degli esseri umani 9
e con la norma che definisce le linee guida
per l’illuminazione degli ospedali 10 . Anche
in Germania è stata pubblicata una norma
che definisce e quantifica alcuni effetti
NIF della luce 11 .
In Europa c’è il comitato tecnico CEN/TC 169
al cui interno opera il gruppo di lavoro WG13
Non-visual effects of light on human beings,
il quale ha già pubblicato un rapporto
tecnico 12 che di fatto potrebbe anticipare
i possibili contenuti della CIE-JT9 CIE system for
Metrology of ipRGC influenced light response.
In questo rapporto tecnico vengono proposte
delle metriche che possono essere utilizzate
per valutare l’illuminazione sull’occhio umano
rispetto alla possibilità di generare effetti NIF.
L’International Association of Lighting Designer
(IALD), per sua natura vicina alle evidenze
ed esigenze della pratica professionale,
ha pubblicato un white paper 13 nel quale
introduce il tema di una progettazione olistica
per l’illuminazione finalizzata agli obbiettivi
di Human Centric Lighting.
Tra questi obbiettivi il tema della
illuminazione circadiana riveste un ruolo
centrale, tra gli altri argomenti trattati, come
l’innovazione dei Led, il flicker, la sicurezza
fotobiologica della luce, l’indice di resa
cromatica e la situazione normativa del
settore. In questo documento viene presentato
il tema partendo dalle ricerche scientifiche
del settore ma mantenendo una forte
connotazione applicativa e divulgativa.
Si osserva che, con l’avvento dei Led,
le industrie hanno via via proposto nuovi
prodotti per l’illuminazione circadiana o più in
generale per il benessere delle persone negli
interni. Tuttavia l’utilizzo di questi prodotti
non deve essere considerato equivalente
ad un portentoso medicamento, ma piuttosto
un nuovo strumento di illuminazione più
flessibile e in grado, potenzialmente, di
adattarsi maggiormente alle esigenze della
progettazione e degli utenti finali, diventando
un’interessante prospettiva per i lighting
designer in un futuro molto prossimo.
Viene tuttavia posto l’accento sul fatto che
qualsiasi beneficio può derivare solo da un
uso corretto dei prodotti, ovvero a condizione
che siano adeguatamente installati e utilizzati,
per assolvere non più solo a una funzione
utile alla visione ma anche al benessere.
Il rischio da considerare è che un utilizzo
inadeguato potrebbe produrre effetti
potenzialmente dannosi sulla salute.
Ma questa considerazione è ancor più vera
per altre tipologie di prodotti tecnologici
o prodotti del settore alimentare di cui si fa
un uso scorretto o eccessivo nei paesi
industrializzati. In base a queste osservazioni,
la IALD chiede provocatoriamente se siano
necessarie conoscenze e competenze mediche
per lighting designer del futuro, affermando
piuttosto che il progettista deve essere
responsabile e sempre informato sulle
innovazioni scientifiche e tecnologiche
del settore e sulle nuove norme
e raccomandazioni che vengono proposte
dagli enti internazionali.
L’area della produzione
All’inizio del nuovo millennio, in base
delle prime ricerche sulla relazione tra
illuminazione artificiale e benessere degli
individui, alcune aziende introdussero dei
prodotti di illuminazione, per gli interni,
definiti biodinamici e progettati per
sincronizzare il ciclo circadiano umano 14,15,16 .
Tuttavia, quelle prime esperienze erano basate
su lampade fluorescenti lineari inadeguate
ad essere utilizzate per realizzare
l’illuminazione circadiana, per le loro
dimensioni e per altri motivi tecnici. Negli
ultimi dieci anni questi prodotti biodinamici
sono andati per lo più fuori produzione,
a causa degli alti costi e delle difficoltà di
gestione, ma soprattutto perché non sono stati
capiti e accettati dai progettisti e dagli utenti.
Contemporaneamente le aziende del settore
sono state impegnate a metabolizzare
la nuova tecnologia Led, prodotti che hanno,
via via e in misura sempre maggiore, sostituito
le altre sorgenti luminose artificiali.
I Led sono componenti fotoelettronici
e le aziende produttrici, operanti nel settore
elettromeccanico per decenni, hanno dovuto
acquisire ulteriori competenze nel settore
dell’elettronica 17 . Questo processo,
indispensabile per la sopravvivenza delle
aziende stesse, ha assorbito la maggior parte
delle risorse disponibili per la ricerca
e sviluppo, relegando di fatto il tema
circadiano in secondo piano.
Oggi la situazione è radicalmente mutata.
Il processo di Ledification è arrivato a uno
stadio di maturità nel quale la questione
fondamentale non è più quella di recepire
la nuova tecnologia del solid state lighting,
ma è quella di esplorare tutte le possibili
applicazioni dell’illuminazione che consentano
di sfruttare al meglio le sue potenzialità.
L’associazione LightingEurope, che raggruppa
oltre mille produttori del settore illuminazione
nell’Unione Europea, dichiara come
fondamentali quattro aree di ricerca e
sviluppo: Ledification, Intelligent Lighting
Systems, Human Centric Lighting e Circular
Economy.
Con il termine di Ledification si intende
il percorso con il quale negli ultimi anni i Led
hanno progressivamente sostituito le sorgenti
di luce tradizionali come le lampade ad
incandescenza, quelle alogene, le lampade
a scarica nei gas e quelle fluorescenti.
I Led consentono soluzioni energeticamente
efficienti e allo stesso tempo possono
permettere di migliorare la qualità della luce.
Nuovi operatori, provenienti dal settore
dell’elettronica, stanno entrando in questo
mercato. Questo processo ha anche cambiato
la catena del valore totale nel settore dei
prodotti di illuminazione. Infatti i produttori
di apparecchi di illuminazione possono oggi
integrare le sorgenti luminose Led
direttamente negli apparecchi di illuminazione
e in molti casi non c’è più una separazione
fisica tra sorgente di luce e apparecchio
di illuminazione. Inoltre il ciclo di vita dei
prodotti si è prolungato rispetto alle sorgenti
di luce tradizionali. Infine i sistemi di
illuminazione potranno e dovranno diventare
più facili da configurare e da installare,
per poter essere definiti smart lighting.
Come illustrato, l’introduzione della tecnologia
Led sta cambiando i prodotti di illuminazione
dall’analogico al digitale, realizzando il nuovo
concetto di Intelligent Lighting System (ILS).
Gli ILS fanno parte di un sistema
interconnesso. Dato che in fase di progetto
gli edifici, sia di nuova edificazione che
riqualificazione, possono essere strutturati
come ecosistemi connessi, l’illuminazione
può inserirsi nella spina dorsale di un edificio
intelligente. L’illuminazione è un sistema
autonomo dal punto di vista operativo ma
connesso ad altri componenti dell’edificio
come la rete locale, i sistemi di
videosorveglianza, la sensoristica, il controllo
della luce naturale, degli impianti di
condizionamento e altri sistemi dell’edificio
nel contesto della building automation.
Pertanto gli ILS potranno fornire un maggiore
controllo sulla qualità, flessibilità e
adattabilità dell’illuminazione degli edifici.
Il tema dello Human Centric Lighting (HCL)
è considerato di importanza fondamentale
da LightingEurope congiuntamente con il
processo di Ledification, che non deve quindi
essere inteso e finalizzato solo al risparmio
«La luce può energizzare, favorire il rilassamento,
influenzare positivamente il livello di umore, aumentare
il livello di vigilanza soggettivo e le prestazioni
cognitive, ma anche migliorare il ciclo sonno-veglia.
Ovvero può supportare la salute, il benessere
e le prestazioni degli esseri umani, combinando
i benefici di una corretta visione con quelli biologici
ed emotivi della luce. Il vero valore dell’illuminazione
artificiale del futuro starà quindi nella giusta
combinazione di eccellenti benefici visivi, biologici
ed emotivi»
24
LUCE 326 / RICERCA