precedente di due anni fa . Il focus va sempre più centrandosi sulle tecnologie integrate negli apparecchi , siano queste direttamente collegate alla qualità della luce o all ’ insieme di funzioni ausiliarie che si integrano strategicamente ai nuovi standard di fruizione degli spazi interni ed esterni della vita quotidiana . Lo stesso Internet of Things costituisce un punto nodale del ragionamento che ogni produttore compie nei confronti della luce , concepita oramai come una forma di servizio che si integra rispetto al pragmatismo dell ’ obiettivo puramente funzionale . Il concetto della rete è diventato un denominatore comune e la possibilità di gestire personalmente gli effetti della luce nello spazio o di condividerne le modalità di declinazione attraverso internet rappresenta , in questa edizione di Francoforte , un punto di partenza che sembra pervasivo . La definizione di casa intelligente , attraverso la modalità domotica , non fa più notizia come poteva avvenire anni fa . Di fatto , una volta assodato che ogni sistema di controllo può essere diretto , pilotato in remoto , programmato come strumento indipendente ed intelligente , la ricerca sulla luce artificiale ricade inesorabilmente su un aspetto tutt ’ altro che trascurabile : la qualità della luce stessa in senso ampio e declinabile . Infatti , la tendenza dirompente riguarda la ricerca sulla luce emessa per arricchire di nuovi significati percettivi il contesto ambientale , sia questo architettonico o paesaggistico , e , allo stesso tempo , permette di soddisfare le crescenti esigenze fisiologiche dell ’ uomo .
Nuovi concept di prodotto La nuova consapevolezza delle potenzialità della luce ha indotto il mercato , e soprattutto i fruitori , a percorrere nuove strade progettuali , con forme di interpretazione dei contesti che fino a pochi anni fa non erano nemmeno ipotizzabili . Ad esempio , se osserviamo un prodotto quale Pivot della XAL ci rendiamo conto che , di primo impatto , l ’ apparenza formale non è necessariamente innovativa . È costituito da elementi tubolari che possono essere disposti nello spazio in maniera libera , in adiacenza ad una parete o per effetto di una modalità
di sospensione lungo apposite guide . Tuttavia , il vero segno d ’ innovazione risiede nel cuore pulsante del sistema , con diversi gradi di libertà , che ogni singolo tubo può esplicitare in funzione delle seguenti variabili : il bianco dinamico , la dimmerabilità ma soprattutto la parzializzazione e scorrimento lineare della pulsione luminosa . Ovvero , quello che una volta era un semplice tubo luminoso oggi è uno strumento di comunicazione grafico-luminosa che può generare numerose composizioni , da cui il nome “ mobile graphic tube ”. Il principio alla base della programmazione e controllo non potrà che evolvere in futuro ma , già in questa fase , risulta molto ricco di combinazioni e potenzialità che nella maggioranza delle situazioni applicative vengono sfruttate solo parzialmente . Non meno sorprendente è il concept che il prodotto Unico della stessa ditta affronta con un incasso a soffitto capace di generare molteplici effetti tipologici : downlight diffuso , downlight con fascio stretto , wallwasher delle pareti e illuminazione d ’ insieme diffusa . Il tutto a portata di un click , o per meglio dire di un “ touch ” dato che la parola d ’ ordine è spesso legata alla gestione della luce attraverso App o touch-panel . Ma se desideriamo farci sorprendere da un involucro dalle sembianze tradizionali e dotato di un ’ anima nanotecnologica è necessario prendere conoscenza con il proiettore Zeno della Targetti , dotato di un “ LCD electronic beam shaper ”. In funzione di un impulso digitale è capace di modificare il fascio di apertura emesso , permettendo delle regolazioni che un tempo richiedevano manovre manuali su ottiche regolabili , spesso a quote d ’ esercizio non particolarmente agevoli . Il concetto di governare la fotometria del flusso luminoso e , se non altro , di conoscerne le potenzialità con più accurata definizione ha portato il dibattito sempre più verso un ’ esemplificazione delle potenzialità degli apparecchi di illuminazione in virtù della loro specifica qualità ottica . In questo senso , il settore dell ’ ufficio , a testimonianza dell ’ energia e delle idee profuse nell ’ affrontare il luogo del lavoro in cui le persone trascorrono la maggior parte del loro tempo , ha visto il rafforzamento dello studio e della ricerca sul benessere fisiologico dell ’ utente . Il rispetto stringente delle norme specialistiche , in particolare quelle europee , e l ’ inserimento dei criteri per tutelare il ritmo circadiano , con la finalità di aumentare il livello di concentrazione e la produttività del lavoratore , sono diventati i capisaldi per lo sviluppo e l ’ ingegnerizzazione di nuovi prodotti .
Non solo luce Gli apparecchi in mostra adottano spesso il bianco dinamico se rivolti al settore dell ’ ufficio e questo permette di riconsiderare completamente il modo di concepire una giornata di lavoro . In un cubo di grandi dimensioni in cui si accedeva attraverso uno spazio circoscritto perimetrale , Osram ha scritto : “ Set inner clock , trigger circadian rhythm , activation , relaxation , balance hormone activity …”. Sono slogan che rilanciano l ’ attualità dei temi in cui la luce è concepita per rimettere al centro l ’ uomo stesso , che interagisce con essa in maniera proficua . La maggioranza di aziende che ha sviluppato linee di prodotti per l ’ ambito lavorativo ha preso in considerazione il tema dei benefici che la luce comporta per l ’ armonia fisiologica . Probabilmente una crescente attenzione dovrà essere rivolta alla rispondenza medico-scientifica delle proposte che sono immesse sul mercato , per essere sicuri che gli effetti attesi siano realmente quelli auspicati , in linea con l ’ equilibrio naturale dei ritmi fisiologici . Ma non è solo di salute che le nuove tecnologie si occupano : a volte può capitare che il concept dell ’ illuminare sia associato alla natura in senso lato . Ecco quindi spuntare un prodotto denominato Acusto della Intra Lighting , che accoglie al suo interno una vera e propria specie vegetale , equivalente ad un muschio vivo , capace di sopravvivere in ambiente domestico e al contempo di svolgere una funzione di fono assorbenza . Forse sembra un paradosso , ma la luce artificiale ha acquisito un ruolo del tutto inaspettato : è diventata il pretesto per ragionare sulle plus-valenze che l ’ ambiente interno dell ’ architettura e quello urbano possono accogliere in termini di ausili al comfort
Acusto , modulo sospeso con muschio vivo , cortesia Intra Lighting / Acusto , suspended module with live moss , courtesy Intra Lighting
18 LUCE 324 / SPECIALE LIGHT + BUILDING 2018