Carlotta de Bevilacqua è Vice
Presidente di Artemide. Per
Artemide e Danese ha realizzato
molti prodotti a LED di nuova
generazione, riconosciuti con
numerosi brevetti. Laureata nel 1983
in Architettura al Politecnico di
Milano, dirige il proprio studio
di architettura e design, orientato
alla progettazione di spazi ed edifici
innovativi a ridotto impatto
ambientale e alla ricerca di nuove
interpretazioni del rapporto tra
uomo, architettura, natura e luce.
Dal 2001 è docente universitario
alla Facoltà del Design al Politecnico
di Milano. Presso lo stesso ateneo
è docente anche nel Master in Light
Product Design. È stata dal 1999
al 2001 docente e Project Leader per
lo sviluppo di prodotti innovativi
all’interno del Master in Design
Strategico (Mip). Dal 2001 al 2004
è stata docente del Master in Design
presso la Domus Academy di Milano
e Professore invitato a diversi
interventi all’Università Bocconi e al
Politecnico di Milano. Nel 2012 - 2013
ha fatto parte del Consiglio di
amministrazione della Fondazione
La Triennale di Milano
“The human light” è un pensiero, una filosofia
promossa da lei negli anni ’90 che ha anticipato
un modo nuovo di progettare la luce con
particolare attenzione al benessere delle persone.
Sono stati fatti passi avanti riguardo al binomio
luce-salute?
Ho sempre considerato l’uomo al centro del
progetto. A partire dagli anni ‘90 con Artemide
e il progetto Metamorfosi abbiamo iniziato
a lavorare con la luce colorata e poi con le
temperature di colore del bianco, studiandone
l’importante influenza psicologica e fisiologica.
Oggi grazie alla tecnologia LED abbiamo maggiori
possibilità di controllo della qualità. Possiamo
selezionare le frequenze emesse e l’elettronica
ci consente una gestione precisa e puntuale,
ma al tempo stesso una grande libertà
e flessibilità di interazione in tempo reale.
Questa possibilità di interazione evoluta fa sì
che ognuno sia sempre più libero di modificare
i propri scenari in modo attivo e consapevole
a favore di un benessere personale.
Ci indichi un luogo da visitare che offre,
secondo lei, una luce incredibile
Sono ormai passati quasi due anni dalla sua
realizzazione, ma la collocazione della Pietà
Carlotta de Bevilacqua, lampade Incalmo
e Invero. Coniugano le peculiarità di una
tecnica artigianale con l'innovazione
optoelettronica. / Carlotta de Bevilacqua,
Incalmo and Invero Lamps. They combine
the features of a craft technique with
optoelectronics innovation.
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Il “design democratico” è diventato uno slogan
un po’ inflazionato e obsoleto. Cosa ne pensa?
Ogni progetto deve nascere dall’esigenza di dare
risposte ai bisogni emergenti dell’uomo,
migliorare la qualità della vita delle persone
attraverso le possibilità offerte dalle nuove
tecnologie. Un buon progetto deve poi anche
confrontarsi con il mercato, essere accessibile
e democratico, ma soprattutto lavorare, per la
lunga durata, attraverso la qualità e non essere
una forma soggetta alla moda.
LUCE 319 / INCONTRI
Rondanini, nell’ex Ospedale Spagnolo al Castello
Sforzesco di Milano, è sicuramente un’esperienza
emozionante. La Pietà Rondanini è una perfetta
testimonianza di come una luce assolutamente
tecnica e formalmente non presente possa
generare un racconto percettivo coinvolgente.
Con Michele De Lucchi abbiamo disegnato una
luce perfettamente ritagliata sulla scultura, senza
ombre, un effetto quasi magico che nasce da
un’ottica innovativa, creata appositamente per
intervenire con la massima precisione e qualità.
È il risultato della collaborazione tra un grande
architetto come De Lucchi e il team Artemide -
progettisti e ingegneri optoelettronici -, una
soluzione assolutamente innovativa dal punto
di vista tecnico che esprime tutta la nostra
competenza ed esperienza nel gestire la luce.
Ci può anticipare i progetti che presenterà
al Salone del Mobile di Milano?
Oggi, nel secolo della fotonica, la luce può essere
molto più di quello al quale siamo abituati.
Nel progetto Metamorfosi e nella ricerca “Human
Light”, Yang ha sicuramente segnato una svolta
fondamentale nel modo di interpretare la luce
e la sua relazione con l’uomo. Tre proiettori
con i filtri dicroici rosso, verde e blu consentono
di ottenere infinite atmosfere di luce colorata
per seguire i bisogni psicologici e fisiologici
dell’uomo. A Euroluce presenterò una nuova
versione che, grazie alla tecnologia LED e agli
innovativi protocolli di gestione IoT, migliorerà
le caratteristiche della luce e aprirà nuove
possibilità di interazione. Sto lavorando
soprattutto sulle nuove tecnologie,
sviluppando anche un progetto con innovativi
OLED, senza dimenticare però la bellezza
che le qualità materiche e le tecniche della
tradizione sanno trasmettere.