LOGISTICA E TRASPORTI Marzo/Aprile | Page 9

delle idee ” anche Euregio . Il gruppo di cooperazione territoriale Tirolo - Alto Adige - Trentino che nella propria vision cita anch ’ esso la mobilità del futuro , di recente , ha discusso di intermodalità più competitiva , dando spazio anche ad argomenti come il rinnovo della concessione sulla gestione della A22 alla Autostrade del Brennero e all ’ idea-progetto del “ corridoio verde ” ( leggasi anche creazione slot di passaggio e transito di veicoli commerciali ). Ci fermiamo qui , anche se nell ’ archivio e tra le ricerche potrebbero entrare molti altri elementi di interesse degni di approfondimento .
Traffico merci transalpino , gli scenari iMonitraf ! 2030 : il progetto dei corridoi alpini si concentra su otto corridoi alpini e sette regioni alpine in cinque Paesi ( Francia , Italia , Austria , Svizzera , Germania )
La proposta per agire : una “ Conferenza sulle Alpi ” Ma non sarebbe il caso di mettere , al più presto , a fattor comune , in una sorta di “ conferenza dei servizi ”, tutto questo profluvio di capacità , idee e pensieri ( lobby comprese ), che ponga al centro dell ’ attenzione il fatto che il futuro Tunnel del Brennero sarà , con molta probabilità ( tenuto conto del complessivo movimento contrario ), l ’ ultima nuova infrastruttura aperta nelle Alpi per il passaggio delle merci e delle persone sulla traccia nordsud-nord ? Apertura tra l ’ altro prevista per l ’ anno 2032 ? Una conferenza promossa da almeno tre ministeri , quello delle imprese e del Made in Italy , quello dell ’ ambiente e sicurezza energetica insieme alle infrastrutture e i trasporti , che permetta di comprendere la vera potenzialità del sistema infrastrutturale alpino nel supportare , in termini di capacità effettiva e reale , il Sistema Paese Italia nella sua vocazione all ’ import / export , alla produzione dei beni e allo svolgimento dei servizi , nella consapevolezza delle necessità ambientali . Perché le infrastrutture che saranno disponibili per l ’ intermodalità alpina - le tracce ferroviarie e le relative infrastrutture di interscambio - e per il passaggio dei veicoli , dalla Francia alla Slovenia , non avranno una capacità illimitata e , tra l ’ altro , saranno comunque e sempre assoggettabili a eventi , programmati o indesiderati che siano , che possono mettere in difficoltà se non in crisi una o più catene logistiche , obbligandole a scelte che mal si combinano con le reali necessità e di competizione nel mercato ( leggasi tempi e costi dei servizi ). Come la manutenzione di un ponte o di una galleria , o il rifacimento del manto stradale di una tratta non di casa nostra ma oltre le Alpi , o un incidente che provoca danni a un ’ infrastruttura . Un ’ iniziativa che dovrebbe avere una matrice e un impegno interministeriale , che metta in evidenza la forza e capacità dell ’ Italia nel rappresentare i propri punti di forza , le proprie eccellenze e le proprie peculiarità , che non possono essere ulteriormente messe in discussione e a rischio , e nella quale cogliere l ’ opportunità di mettere in evidenza il reale significato e la portata di scelte “ mascherate ” da obiettivi ambientali , che provocano un danno alla nostra economia , e non solo , al nostro autotrasporto ( leggasi zero divieti e limitazioni ecologiche per le sole imprese austriache ). La FIAP è già , da tempo , attiva sulla questione e non mancherà di dare il proprio contributo proattivo alla migliore comprensione dello scenario attuale e di quelli futuri , coinvolgendo la Politica , le Istituzioni e la Rappresentanza del mondo produttivo , dei servizi e del Trasporto a livello nazionale ed internazionale , in una “ chiamata alla azione ” collettiva ... senza bandiere , se non quella italiana . Ad maiora
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