LOGISTICA E TRASPORTI Marzo/Aprile | Page 5

INTERVISTA

Trend

Servono condizioni abilitanti alla decarbonizzazione del trasporto : infrastrutture , incentivi all ’ acquisto , produzione di energia da fonti rinnovabili , sostenibilità dei costi per gli operatori

Si è chiuso un 2022 con il segno più per quanto riguarda il mercato dei veicoli pesanti immatricolati in Italia , un anno addirittura migliorativo rispetto al 2019 , ultimo dell ’ era pre-Covid e Ucraina . I numeri dicono che i veicoli superiori alle 3,5 tonnellate di MTT hanno fatto registrare 25.341 unità , + 2,1 % rispetto al 2021 e circa 2.000 veicoli in più verso il 2019 . Se i camion viaggiano , l ’ economia gira , come peraltro in questi giorni ( metà febbraio ) segnalano anche i più accreditati istituti di ricerca con outlook che descrivono uno scenario 2023 decisamente migliore di qualche mese fa : PIL intorno allo 0,6 e l ’ inflazione in discesa al 6,3 %. Tutto va bene quindi ? Certamente no , ma al di là dei numeri e al netto di quelli che sono i nostri mali atavici , burocrazia in testa , si respira area di fiducia . Una più approfondita analisi dell ’ autotrasporto apre anche una finestra sui cambiamenti in atto nella società . Colpisce ad esempio il calo dei veicoli commerciali leggeri , pari al -12,7% verso il 2021 , con un volume di poco più di 160mila unità , allineato al 2020 , anno segnato dal Covid . Un dato in apparente antinomia con l ’ espandersi delle vendite online e le consegne porta a porta , ma che in effetti fotografa un cambiamento che si sta consolidando nella società italiana : più smart working , meno pranzi fuori , ritorno al pasto portato da casa per chi va in ufficio , la borghese “ schiscetta ” lombarda o il più proletario “ barachin ” torinese , tutte pratiche che abbattono i consumi , incidendo sulle consegne a bar e ristoranti . Altro trend è quello della transizione energetica e della decarbonizzazione del trasporto , una strada da cui non si può né si deve tornare indietro , ma che la filiera estesa del truck vorrebbe più collegato alla realtà e meno “ ideologico ” anche nell ’ interesse del cliente trasportatore perché , come ha dichiarato l ’ ANFIA ( Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica ) “ sarà impossibile sviluppare in così pochi anni - appena sette in riferimento al nuovo obiettivo intermedio per il 2030 - soluzioni tecnologiche in grado di dimezzare le emissioni di CO2 degli autocarri , senza creare le condizioni abilitanti : infrastrutture , incentivi all ’ acquisto , produzione di energia da fonti rinnovabili , sostenibilità dei costi per gli operatori ”. Infine , la tecnologia e la digitalizzazione in cui viviamo immersi come in un mare in cui i nativi digitali nuotano ( abbastanza ) agevolmente e gli altri stanno più o meno a galla ma che avrà un impatto radicale sul mondo dei trasporti e della logistica . E anche in questo caso occorre accelerare .

Francesco Oriolo