LOGISTICA E TRASPORTI Aprile/Maggio 2022 | Page 53

di SRM che parla , “ trasformando l ’ elettricità da solare in gas di sintesi utilizzando i gasdotti esistenti che arrivano vicino ai nostri porti . Oppure sotto forma di ammoniaca per l ’ idrogeno con il trasporto via mare : con le 200 miglia come limite gli scali del Sud Italia sono strategici . Augusta e Messina in Sicilia , Cagliari in Sardegna oppure Taranto , che potrebbe alimentare così la sua produzione di acciaio ”.
Il primato della geopolitica sull ’ economia L ’ Italia può trarre importanti benefici dalla rinnovata centralità manifatturiera ed energetica del Mediterraneo . L ’ Italia che è leader in Europa e nel Mediterraneo nello Short Sea Shipping e nel Ro-Ro con 244 milioni di tonnellate trasportate , il 37 % del mercato . A differenza dei noli dei container , le tariffe del ro-ro non sono cresciute troppo , rendendo ancor più conveniente il reshoring e il nearshoring . A candidarsi a nuovi poli di attrazione degli investimenti manifatturieri sono le Zes e le Zls del Meridione , ormai pronte al decollo . “ Le zone economiche speciali ritagliate sui porti del Sud ”, conviene Luigi Merlo , presidente di Federlogistica , associazione della galassia di Conftrasporto , “ devono avere come mission un grande marketing per il reshoring , per attirare nuovi investimenti industriali ”. All ’ Africa finisce sempre per tornare , da almeno un anno a questa parte , Ivano Russo , direttore generale di Confetra : “ La Cina ha insediato nel continente africano 14.800 imprese di cui un terzo sono manifatturiere ”, ripete , “ e appartengono a tre grandi filiere : automotive , agroalimentare e moda . L ’ Italia deve costruire lì partnerships logistico-industriali , per esempio nella costruzione delle auto elettriche per il mercato europeo ”. Come impatterà tutto questo sul sistema dei trasporti e della logistica in Italia ? “ Non abbiamo alcun interesse a che l ’ Italia si trasformi in un nastro trasportatore al servizio
La logistica deve riprendere il suo giusto ruolo : non più commodity ma primo e ultimo anello della catena del valore della manifattura . Quel che importa è il valore aggiunto che resta sul territorio dal processo dell ’ Europa ”, insiste Ivano Russo , “ che le navi arrivino a Genova e poi che i container salgono sul treno e attraverso i valichi alpini raggiungano la Germania e l ’ Austria se questo non genera ricchezza e lascia nel Paese solo CO2 e congestione . Questo modello non ha nulla a che vedere con la logistica , è una distorsione tutta italiana . La logistica deve riprendere il suo giusto ruolo : non più commodity ma primo e ultimo anello della catena del valore della manifattura . Quel che importa è il valore aggiunto che resta sul territorio dal processo ”. Sarà questa la sfida che proverà a raccogliere il nuovo Piano dei Trasporti e della Logistica , che avrà come driver principali la transizione energetica e quindi la decarbonizzazione dei trasporti con l ’ accelerazione dello shift modale dalla strada alla ferrovia e l ’ elettrificazione della gomma , e la transizione digitale . A cominciare dai 30 milioni per costruire la nuova piattaforma logistica nazionale , ovvero un sistema di raccordo centrale a cui tutti i sistemi e le piattaforme informative locali possano integrarsi e scambiarsi dati . E ai 160 milioni di euro a disposizione delle imprese per il loro upgrading digitale . Nel futuro prossimo a guidare le scelte strategiche dei Paesi e delle aziende , anche dell ’ Italia e degli imprenditori italiani , non sarà più l ’ economia ma la geopolitica . È il terzo millennio , bellezza .
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