L'Installatore Italiano Ottobre | Page 49

Figura . 4a – Capacità frigorifera del compressore e dell ’ evaporatore dell ’ esempio 3
Figura 4b – Esempio grafico di come incidono le perdite di carico dell ’ aspirazione sulla resa del compressore del 70 % anche se tale valore è deducibile , con maggiore precisione , dai dati forniti dal costruttore . Una volta ricavato tale dato , sarà possibile calcolare la potenza assorbita durante la compressione utilizzando la differenza entalpica del segmento “ C ”; tale valore , comunque , non è soggetto a variazioni al mutare della temperatura del gas aspirato . Tutto quanto detto finora è valido per perdite di carico nulle sulle tubazioni ; in realtà , nella pratica quotidiana , occorre dapprima supporre un certo valore di caduta della pressione e , solo successivamente , in fase di design review , calcolarle opportunamente ed inserirle nel progetto finale . Nella figura 4b , si evidenzia come , dato un certo carico termico agente sull ’ evaporatore ( linea tratto e punto ) e dimensionato l ’ evaporatore per quel carico termico , il compressore si bilanci per tale condizione . Ora , se la perdita di carico sulla tubazione di aspirazione è nulla ( ∆p = 0K ), la pressione d ’ evaporazione e quella del gas misurata in aspirazione al compressore , coincideranno . Se al contrario le perdite di carico assumeranno un cero valore ( ∆p = 1 K , oppure 2 K ), sarà necessario tenerne conto adottando un compressore che eroghi la stessa capacità frigorifera ad una pressione di evaporazione inferiore . Impianti di una certa complessità o con un certo sviluppo di tubazioni , valvolami , perdite di carico per gravità , evaporatori con circuiti particolarmente lunghi ecc . contribuiscono a ridurre la capacità frigorifera delle macchine di quel tanto da far divenire più o meno conveniente il costo d ’ esercizio . Anche la temperatura di condensazione dev ’ essere dapprima supposta e , solo dopo una verifica , confermata ; infatti in prima battuta si può supporre che il condensatore ad aria operi con un salto termico compreso tra 10 K e 12 K , mentre per un condensatore evaporativo si può ipotizzare un salto termico che va da 8 K a 10 K sopra al bulbo umido . Solo dopo aver fatto ciò , si può presumere che la condizione di equilibrio tra evaporatore e compressore scaturisca da una
Figura 5 - Condizione di equilibrio tra compressore ed evaporatore in estate ed in inverno
soluzione grafica , sovrapponendo la potenza di base dell ’ e- vaporatore alle curve del compressore ( figura 5 ). Anche se è normale considerare solo il bilanciamento al massimo ambiente estivo , ma la maggior parte del tempo di vita dell ’ impianto opererà in condizioni più moderate . Le centrali con compressori in parallelo , hanno un grosso difetto : devono essere progettate per soddisfare l ’ utenza che ha la temperatura di evaporazione più bassa e , come spesso accade , le celle frigorifere si trovano ad operare con valori di ∆t 1 troppo alti per assicurare la giusta umidità al prodotto conservato . Una soluzione a questo problema è quella di montare , a valle di ogni evaporatore , una valvola regolatrice della pressione di evaporazione , in modo da sostenere il giusto salto termico e la corretta umidità . Nel caso di compressori singoli , invece , quando in inverno la capacità frigorifera aumenta per via del calo della temperatura di condensazione , allora , per conservare il valore di
∆t 1 costante , si può operare sulla riduzione della velocità di rotazione o , in alcuni casi , sulla parzializzazione .
( Continua e si conclude sul prossimo numero )
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