REFRIGERAZIONE
nire a contatto tra di loro . Questi effetti sono studiati con l ’ aiuto di diagrammi di viscosità / temperatura / pressione . Se poniamo in un recipiente olio e refrigerante allo stato liquido e sottoponiamo il tutto a una certa pressione e temperatura , si può formare una miscela omogenea e in questo caso si dice che olio e lubrificante sono miscibili alla pressione alle condizioni di prova . In altri casi , invece , si possono creare due fasi distinte :
• una ricca di refrigerante e povera di olio che , normalmente è più pesante ;
• una ricca di olio e povera di refrigerante che , normalmente , è più leggera .
Pertanto durante il test vedremo che la miscela ricca di refrigerante si pone sul fondo del contenitore mentre quella ricca di olio vi galleggia sopra . Questo fenomeno si realizza , ad esempio , nei carter dei compressori quando sono posti in un ambiente particolarmente freddo , senza riscaldatore dell ’ olio e funzionanti con allocarburi . Com ’ è noto questo evento non avviene con l ’ ammoniaca poiché non è né solubile né miscibile con i lubrificanti e l ’ olio tende ad accumularsi sul fondo degli scambiatori ( evaporatori ) da dove deve essere drenato . Sostanzialmente non posiamo mai considerare le caratteristiche di un olio senza considerare il refrigerante con cui entrerà in soluzione e con questo spirito potremo dire che i requisiti fondamentali di un olio potrebbero essere i seguenti : 1 ) viscosità adeguata alle temperature e alle pressioni a cui dovrà operare garantendo , in particolar modo , un ’ idonea lubrificazione delle parti in movimento ;
MISCELA OMOGENEA : SONO
UN TIPO PARTICOLARE DI MISCELA IN CUI LE MOLECOLE O GLI IONI SONO COSÌ INTIMAMENTE MESCOLATI TRA LORO TANTO CHE LA COMPOSIZIONE RISULTA UNIFORME OVUNQUE , PER PICCOLO CHE POSSA ESSERE IL CAMPIONE ESAMINATO
2 ) purezza del prodotto vergine che si potrebbe tradurre in un ’ assenza di umidità e contaminanti ;
3 ) stabilità chimica tale da impedire , entro un certo campo , reazioni indesiderate e , in particolar modo , la resistenza all ’ ossidazione tale da superare agevolmente la pressione e la temperatura che può raggiungere lo scarico di un compressore ;
4 ) compatibilità con i materiali con cui verrà a contatto ; in generale gli elastomeri e parte dei materiali plastici ;
5 ) difficoltà alla separazione di fase ed alla formazione di schiume ;
6 ) la miscela olio / refrigerante deve avere una viscosità finale tale da garantire un buon trascinamento dell ’ olio soprattutto laddove il refrigerante si trova allo stato di vapore ; 7 ) costo accettabile .
Quindi tutte queste caratteristiche non sono totalmente sperimentabili in un laboratorio ma devono essere provate o confermate “ sul campo ” tramite test che possono durare anche svariati anni ( ad esempio la conservazione delle caratteristiche originali nel tempo ).
DIVERSITÀ FONDAMENTALI TRA OLIO SINTETICO E OLIO MINERALE Vediamo ora di fare una piccola analisi per meglio distinguere i due fluidi sotto i seguenti punti di vista :
• vantaggi e svantaggi conseguiti dal dispositivo meccanico lubrificato ;
• intervallo temperature di esercizio ;
• proprietà lubrificanti . Anche se ancora oggi l ’ olio minerale è preponderante nella lubrificazione meccanica , l ’ olio sintetico , inteso come base delle formulazioni , sta acquisendo un ruolo primario se si considera che : - l ’ impiego massivo di plastiche ed elastomeri richiede una maggior cura nelle formulazioni lubrificanti sotto l ’ aspetto compatibilità ;
- l ’ estensione dell ’ intervallo di temperature di esercizio .
Prestazioni alle basse temperature : punto di congelamento e punto di scorrimento A mano a mano che la temperatura diminuisce , la viscosità cinematica di un olio aumenta fino al punto oltre il quale il fluido diviene solido ; pertanto si può comprendere come scorrevolezza e viscosità siano
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