L'Installatore Italiano Feb/Mar 24 | Page 51

mentre tutta al restante parte di liquido mosso si sottoraffredda da h 5 a h 8
( figura 1 ). Purtroppo si verifica che la temperatura del liquido uscente dallo scambiatore intermedio , sia di svariati gradi ( generalmente 10 K ) superiore a quella di saturazione di
t i inficiandone l ’ efficienza . Questo ciclo frigorifero , quindi , viene adottato in tutti quegl ’ impianti in cui l ’ organo di regolazione ( tev 2
) deve obbligatoriamente lavorare con una grossa differenza di pressione ( p c
– p e
) se si desidera una regolazione precisa e ottimale . Al contrario , il ciclo di figura 4 è molto più efficiente ma presuppone organi di laminazione che possano operare con basse differenze di pressione come potrebbe essere p i
- p e come , ad esempio di galleggianti in bassa pressione che operano con gli evaporatori allagati .
Figura 6 – Schema generico per l ’ utilizzo di un sistema a due stadi di compressione per un altro apparato che richieda una temperatura di evaporazione corrispondente alla pressione intermedia di saturazione .
di goccioline dal flusso del vapore facendole cadere all ’ interno dello scambiatore stesso ; tutto ciò viene realizzato con l ’ unico scopo di portare la temperatura di saturazione del liquido il più vicino possibile a quella della saturazione intermedia . Facendo riferimento alla figura 3 , se chiamiamo , per comodità di esposizione :
qq̇ ! ! = mm ̇ !
! ( h " − h # ) la quantità di calore da smaltire allo scarico dello stadio di bassa
" qq ̇
! = mm ̇ " ! ( h # − h $ ) La quantità di calore da rimuovere per il sottoraffreddamento
notiamo che solo una parte del liquido espanderà per controbilanciare questo effetto che in sintesi potremmo indicare con :
qq !
" ̇ = qq̇ ! ! + qq "
! ̇
[ 14 ]
COME SI PUÒ UTILIZZARE L ’ ESPANSIONE INTERMEDIA Può succedere che , accanto ad un impianto per temperature particolarmente basse , si debba realizzarne un secondo con temperatura prossima ai 0 ° C atto alla conservazione di derrate alimentari fresche che , in un secondo tempo , dovranno essere surgelate . Se la pressione intermedia dovesse coincidere con la temperatura di evaporazione della cella prossima ai 0 ° C , allora è possibile , in questo caso , usare il liquido contenuto nello scambiatore intermedio , come fluido frigorigeno atto ad alimentare questo nuovo impianto . Nella figura 6 è rappresentata una possibile soluzione dove il liquido dello scambiatore intermedio , rifornisce un galleggiante in bassa pressione che , a sua volta , alimenta , per allagamento , l ’ evaporatore del sistema a temperatura superiore . Ovviamente in un caso come questo il compressore di alta , dovrà aspirare anche il vapore di questo secondo impianto , ragion per cui dovrà disporre di una cilindrata superiore a quanto finora detto . La portata di massa è quindi facilmente calcolabile con la seguente equazione :
mm ̇ ! =
" ! ($ " % $ # )
[ 15 ]
e che andrà a sommarsi a quanto finora detto . Come accennato precedentemente , la cilindrata del compressore di alta , è generalmente , in un sistema a doppio stadio , inferiore a quella della parte in bassa pressione dato che il volume specifico azl punto 1 è notevolmente inferiore a quello della condizione 2 .
Riferimenti : Bonauguri – Miari Tecnica del freddo Hoepli Editore ASHRAE 2014 Refrigeration
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