LIBERAMENTELIBRANDO Uruk ragazzo del paleolitico | Page 19

Così, non potendo più correre dietro le prede con il suo micidiale bastone che trafigge, Run si era preso volentieri l’incarico di trasformare in abili cacciatori tutti i giovani uomini della tribù. I quali avevano l’ordine di ubbidirgli in tutto e per tutto e di stargli sempre vicino, quando si trattava di assistere da un posto sicuro alle operazioni che rendevano possibile la cattura e l’uccisione di un quattrozampe pericoloso come la grande gobba o come l’altro grosso e non meno temibile ramintesta. Per essere allievi di Run bisognava aver visto dieci volte la stagione delle tenere erbe. Quando poi si erano trascorse sotto la sua guida altre cinque di queste stagioni, si poteva affrontare la grande prova. L’aspirante cacciatore, per superarla, doveva recarsi da solo nella grande pianura o piano delle erbe senza cibo né acqua e senza armi. Qui doveva riuscire a fabbricarsi nel minor tempo possibile un bastone che trafigge e una pietra tagliente, per uccidere e scuoiare uno di quei piccoli quattrozampe viventi nelle buche da essi scavate nel terreno o nelle cavità delle alte piante legnose formanti l’ombroso mantello della terra. La pelle dell’animale ucciso, al ritorno nell’accampamento del giovane che aveva dimostrato di sapersela cavare anche nelle condizioni più difficili, sarebbe stata affidata alla compagna di Ndruk, Ranek, la quale l’avrebbe lavorata in modo tale da ottenere il sacchetto delle punte, destinato a contenere pietre scheggiate, appuntite e modellate in diverse forme, e 20