LIBERAMENTELIBRANDO Storie vestine | Page 8

Prefazione Caro Peppino, eccoti alcuni racconti che ti riporteranno indietro nel tempo, facendoti rivivere, come accade a me, la fanciullezza e l’adolescenza serenamente trascorse in un paese che oggi non riusciamo più a sentire nostro non tanto per la lontananza, quanto per i cambiamenti in esso intervenuti. Ma non è mia intenzione rattristarti parlandoti di questo doloroso (seppur inevitabile) processo di dissoluzione di un mondo che niente e nessuno potrà ridarci e che sarà destinato a rivivere solo nei nostri pensieri di “esuli”. Desidero, invece, raddolcirti un po’ lo spirito amareggiato dalla constatazione che il nostro piccolo universo non c’è più con la ingenuità e la semplicità di cui sono impregnate queste storie di altri tempi, ricordando le quali la parola “passato” non è un vano vocabolo, ma un retaggio che ci rende più ricchi e sereni ogni volta che vi attingiamo, poiché abbiamo la possibilità di distaccarci per un po’ da uno squallido presente dominato da assurde frenesie, esasperato materialismo e mortificante superficialità. Certo, le storie che ti mando non sono direttamente riconducibili al nostro personale vissuto, dal momento che narrano di fatti e persone di parecchio tempo fa. Tuttavia esse hanno ugualmente il potere di riportarci alla nostra mitica “età dell’oro”. Quell’età popolata da straordinarie e indimenticabili figure umane dalle quali abbiamo ricevuto saggi ammonimenti e preziosissime lezioni di vita. Esse vivono e vivranno sempre in me, non solo per l’affetto e 7