LIBERAMENTELIBRANDO Liggìje | Page 16

Gabriele Falco Liggìjë Edizioni Cinque Terre candèjë, candèjë); al posto della c velare e della doppia b in posizione intervocalica (sfaticato, arrabbiato = sfatijàtë, arrajàtë); o al posto del suono affricato italiano prodotto sia da ğ semplice inizia1e (giacere, gioco = jacé, jochë), sia da ğğ (Maggio = Majë). Si ricorda che j è diverso da i, in quanto per la sua articolazione è necessario che il mediodorso della lingua tocchi il palato; mentre per la realizzazione di i esso, pur sollevandosi verso il palato, non arriva a toccarlo. L’accento circonflesso ( ˆ ) sta ad indicare contrazione di consonante o vocale nel corpo di una parola. Es.: vôtë, sî = ital.: volta, sai e sei (sî = verbo essere). H iniziale o intervocalica rappresenta la lenizione di g velare. Es.: hallë = it. gallo; bbrihàndë = ital. brigante. In qualche altro caso tale lettera, semplice o doppia, sta ad indicare un rafforzamento nella pronuncia di una vocale. Es: arhèscë = riesce; ahhèprë = apre. Con la dieresi, che si indica con due puntini posti sopra una vocale ( ¨ ), due vocali di un dittongo vengono pronunciate distinte. Es.: da cristiano si ha “cristïano”, che in dialetto abruzzese si pronuncia “cristïjànë” (it.: cri-stia-no; dial. abruzzese cri-šti-jànë). Il segno « ’ » sta ad indicare elisione o nel corpo di una lettera o nella sequenza sintattica. Es.: n’n = ital. non; ’nu = ital. uno; ch’ajë da fa? = ital. che debbo fare? (ital. ant.: che aggio da fare?); ma ’ pprimavìrë = ital.: ma a primavera. 15