Gabriele Falco
Le bertoniane
Edizioni Cinque Terre
perché sono parte del nostro piccolo e allo stesso tempo
grandioso mondo ormai irrimediabilmente quasi del tutto
perduto; perché sono parte di una dimensione spaziotemporale che ci sforziamo disperatamente di recuperare e
preservare a dispetto del nuovo che avanza e che sempre
meno costruisce e plasma esseri compiutamente umani e
autentici, nell’attuale perversa e inquietante deriva socioculturale che, al di là di vuoto e grezzo materialismo,
piatto conformismo, velleitario e artificioso identitarismo,
non sa andare.
Ecco, quindi, mon cher cousin, cosa (ri)troverai
all’interno di questo mio povero volumetto. Il quale, come
avrai modo di constatare, di poco o niente si discosta dalle
“STORIE VESTINE” che così tanto, a suo tempo, ti riuscirono
gradite.
Anche qui la lingua è semplice e i fatti sono raccontati
nella maniera più aderente possibile alla mentalità e alla
cultura dei loro protagonisti. D’altronde, se così non fosse,
quale diritto avrei di chiamare suite “LE BERTONIANE”?
Se di cambiamento si può parlare, esso investe, direi,
due aspetti: quello relativo all’ambientazione e quello
riferibile ai soggetti delle narrazioni. Nel primo caso,
~8~