Gabriele Falco
Le bertoniane
Edizioni Cinque Terre
fai? Allora il discorso che ti ho fatto oggi non è servito a
niente?!>>, sembrava volesse dirgli. Perciò, anche se
contro voglia, fece vista di riprendere a mangiare.
L’imbarazzante intervallo di silenzio venutosi a creare
cominciava a dissolversi nel sottofondo del vivace
chiacchiericcio che andava aumentando a mano a mano,
insieme a un’atmosfera di rinnovata spensieratezza,
quando tutt’a un tratto, come un colpo di cannone sparato
a mezzanotte, tornò a farsi sentire il vocione di Silenzio:
<< O per Crìmmicio!... Eccone un altro!>>
E ancora una volta tutti poterono vedere un lunghissimo
capello che sventolava come una bandiera dalla forchetta
di quel voccalòne. 20
La scena che seguì fu press’a poco uguale alla prima.
Solo
che
questa
volta Ermando
del Farindolese,
nell’intento di evitare complicazioni, si diresse verso
Silenzio, per farlo allontanare da là con qualche scusa. Ma
non fece in tempo a mettere in atto il proposito, perché
proprio allora il vocione sgarbato di quel malfatto tornò a
riecheggiare per tutto il Piano:
20
Voccalòne = chiacchierone (alla lettera: “dalla bocca grande”).
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