Gabriele Falco
Le bertoniane
Edizioni Cinque Terre
inforcata e lancio, pareva per davvero il diavolo scialagna 9
che si accaniva sulle anime dell’Inferno e le lanciava in
mezzo alle fiamme del fuoco eterno, gridando chissà quali
minacciose parole.
I bambini, a dire il vero, avevano paura di lui e quando
lo vedevano conciato in quella maniera scappavano
strillando e piangendo che non volevano essere mangiati
dal lupo mannaro, tra le risate di uomini e donne, che così
si rilassavano un po’, riuscendo a mitigare la fatica di
quelle torride giornate trascorse sotto l’opprimente calura
e le sferzate del sole impietoso e a tenere buone quelle
pesti, che se no li avrebbero fatti dannare, per stargli
dietro, per quante ne combinavano ore e momenti.
Ma l’unica ragione per cui si doveva temere Silenzio
non era certo l’aspetto; e neanche il tono di voce. Quella
che la gente temeva di lui era, invece, la lingua; che non
riusciva a trattenere nemmeno lui, tanto era abituata a
muoversi per conto suo. Non che fosse un maldicente.
Anzi era uno che non parlava mai male degli altri e si
9
Il diavolo scialagna = formula popolare di scongiuro contro il
demonio. Letteralmente significa: “Sia lagna” (“a lui”; cioè al
demonio). È il contrario di Sia lode a Dio.
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