D’altra parte nemmeno voleva restare come don
Falicuccio, senza asino e senza staccuccio.1 I soldi suoi
lui li voleva investire in un’attività che gli consentisse di
tirare avanti decorosamente e soprattutto di stàrsene a
casa sua. All’estero era stata dura e non ci sarebbe voluto tornare. E poi non era partito proprio per poter realizzare quel progetto? E allora cosa erano tutti questi
tentennamenti proprio adesso? Perché doveva andargli
tutto male? Quando c’è la buona volontà si può mettere mano a qualsiasi cosa, si andava ripetendo. E di
volontà e voglia di lavorare lui ne aveva! No, stavolta
bisognava andare fino in fondo, perché chi non risica
non rosica. Il mondo è di chi azzarda, per la miseria!
Perciò sarebbe andato in Comune e avrebbe fatto quella domanda. Perché avrebbero dovuto dirgli di no? Solo
perché la bottega che voleva mettere ce l’aveva anche
Svejarotta? Ma se quello lì erano più i giorni che stava
chiuso, che quelli che stava aperto!?... Le poche volte
che lo vedevi lavorare era solo per non sentir brontolare
la madre, perché se fosse dipeso da lui, “voglia di lavorà
sàltami addosso”!
Quindi lui non avrebbe danneggiato nessuno, mettendo nel paese una bottega come si deve: ben fornita e
sicuramente sempre aperta. No, non avrebbero potuto
dirgli di no, quelli della Commissione per il commercio.
Pure lui era figlio di Dio e aveva diritto come gli altri a
guadagnarsi il pane. E poi tutti, lì in Comune, conoscevano la situazione sua.
1 - Senza niente, a mani vuote.
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