LIBERAMENTELIBRANDO "I carbonari della montagna" di Giovanni Verga. | Page 12

1 - LE LETTURE DEL GIOVANE VERGA Il romanzo I carbonari della montagna, prima opera pubblicata da Giovanni Verga poco più che ventenne (all’età di circa 17 anni lo scrittore aveva composto un altro romanzo dal titolo Amore e Patria rimasto però inedito) trae le origini da una delusione politica: l’armistizio di Villafranca (11.6.1859)1. In effetti Napoleone III, firmando la pace con l’Austria, aveva raffreddato l’entusiasmo dei patrioti italiani e inferto un duro colpo alle loro aspirazioni unitarie apparendo così, agli occhi di quanti avevano sinceramente confidato in lui, un traditore e facendo riaffiorare, tra le molte polemiche, quel vivo sentimento antifrancese di “lontana ispirazione foscoliana”2 che aveva alimentato, più o meno apertamente, gli animi degli Italiani. Sentimento antifrancese che era giunto alle sue estreme conseguenze qualche tempo prima della seconda guerra di indipendenza italiana, allorché l’anarchico Felice Orsini attentò alla vita dell’imperatore francese (1858). 1 - Il romanzo I carbonari della montagna “cominciò a nascere nella mente del giovane scrittore sotto l’impulso degli avvenimenti del ‘59, che si fondevano idealmente con i ricordi, vivissimi ancora nel meridione, dei moti antifrancesi del 1810. Il Verga vi lavorò negli anni accesissimi del nostro riscatto... e mentre i fremiti della passione garibaldina facevano trattenere il respiro ai patrioti siciliani e producevano il volontarismo dei picciotti” (Cfr. N. Cappellani, Vita di Giovanni Verga, Firenze, Le Monnier 1940. 2 - Cfr. L. Russo, Giovanni Verga, Bari, Laterza 1941, p. 39: “Di argomento napoleonico, e celebrante i fasti della carboneria calabrese contro i francesi di Gioacchino Murat, è il romanzo I carbonari della montagna, apparso nel 1861-62, e dove corre fortissima la polemica antifrancese e antinapoleonica, di lontana ispirazione foscoliana e rinforzata dalla situazione contemporanea, per la pace di Villafranca e per il contegno del terzo Napoleone nei riguardi dell’Italia. 11