La Pesca Mosca e Spinning Speciale Artificiali 2020 | Page 13

di Stefano Ticchiati [email protected] rimanendo molto trasparente esaltava i colori dei materiali coperti, rendendoli più brillanti e aumentando l’aspetto imitativo dell’esca. Le prime Surf Candy non avevano occhi e veniva loro disegnato un piccolo segno rosso vicino alla testa, per imitare le branchie del pesce. Questo nuovo tipo di montaggio faceva sì che la forma, la consistenza e i colori dell’esca ricordassero quelli di una dolce caramella, con lo scopo di far ingolosire qualche pesce (e non qualche bambino!). Da qui il nome di Surf Candy. La svolta che rese molto popolare questa mosca si ebbe a metà degli anni Ottanta, quando Ed Jaworowski consigliò a Popovic l’utilizzo di un nuovo materiale sintetico, l’Ultra Hair, con il cui utilizzo la Surf Candy divenne praticamente indistruttibile, acquistando una fama sempre maggiore tra i pescatori americani. L’Ultra Hair, consistente in filamenti di nylon ondulato piuttosto rigidi e lunghi, oltre a ben imitare il corpo dell’esca presentava diversi altri vantaggi: in primo luogo era molto più economico dei materiali utilizzati sino a quel momento e poteva essere tinto in una varietà infinita di colori; inoltre, coperto artificiali utilizzati per pescare in mare erano costruiti usando materiali naturali, su tutti il bucktail, usato anche per la sua facile reperibilità nel mercato americano. In tal modo, tuttavia, le esche risultavano sì imitative, ma anche molto fragili agli attacchi dei predatori, in special modo dei pesci serra, che con la loro dentatura le rompevano facilmente. L’obiettivo iniziale di Popovic, progettando la Surf Candy, fu proprio quello di trovare una soluzione per rendere più resistenti le esche senza sacrificarne l’imitatività. Fu così che il costruttore americano pensò di coprire interamente il corpo della mosca, sempre in bucktail, con colla bicomponente, la cui funzione era proprio quella di proteggere i materiali di assemblaggio. La colla, oltre ad assolvere egregiamente allo scopo prefissato, con l’epoxy, diventava lucido e brillante, rendendo ancor più imitativo l’artificiale. La nuova formula di assemblaggio, tuttavia, presentava un difetto: la grande trasparenza ottenuta metteva in evidenza il filo di montaggio utilizzato per la costruzione, il che, oltre a essere antiestetico all’occhio del pescatore, penalizzava l’imitatività dell’artificiale. Per ovviare all’inconveniente, Popovic iniziò a utilizzare del monofilo Speciale Artificiali - Marzo-Aprile 2020 21