Dal ventesimo fino all’inizio del ventunesimo secolo, le organizzazioni mafiose hanno occupato in Italia un ruolo di estremo rilievo e se non fossero state placate, sarebbero oggi coinvolte in quasi tutti gli ambiti politici, economici e sociali della Repubblica, specialmente nell’Italia meridionale, dove lo Stato era controllato, sia direttamente che indirettamente, da associazioni malavitose: la Camorra in Campania, la ‘Ndrangheta in Calabria, la Santa Corona Unita in Puglia e l’organizzazione mafiosa più famosa e riconosciuta, Cosa nostra in Sicilia.
Oggigiorno invece, sebbene queste associazioni criminali esercitino ancora un certo grado di potere su tutti i livelli della società nel Belpaese, la loro influenza è andata scemando negli ultimi dieci anni grazie ai giudici e alle organizzazioni “antimafia” che hanno contribuito a riforme legislative e agli arresti dei malavitosi non solo in Italia ma anche all’estero.
Il tema attira l’attenzione dei media soprattutto quando a essere arrestati sono coloro che si trovano a capo di clan di un certo calibro, cosa che contribuisce notevolemente al pensiero che, magari, il potere mafioso stia diminuendo. Un arresto piuttosto rilevante è avvenuto nel marzo di quest’anno quando un noto boss della camorra, Marco di Lauro, è stato arrestato a Napoli dopo quattordici anni di latitanza. Di Lauro si trovava al secondo posto sulla lista italiana dei criminali più ricercati e il suo arresto è solo uno dei più famosi di una serie di arresti relativi alla criminalità organizzata avvenuti negli ultimi decenni, principalmente a seguito dell’aumento della cooperazione internazionale da parte dell’UE.
Una crisi di leadership simile è successa anche per Cosa nostra dopo la morte di Salvatore Riina, il cosiddetto “capo dei capi”, deceduto in prigione nel 2017, ma anche in seguito alla cattura del suo erede Settimo Mineo, e con lui di altri quarantacinque mafiosi, durante il maxi-blitz dell’anno scorso, conosciuto sotto il nome in codice “Cupola 2.0”. A seguito di tali avvenimenti, la domanda sorge spontanea: vediamo forse l’inizio della fine per le mafie italiane?
LE MAFIE ITALIANE: IN DECLINO?
BY DAN JACKLIN