Italian Cultural Institute di Londra: https://iiclondra.esteri.it/iic_londra/it
Testo della Direttiva 2014/42/EU: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX:32014L0042
Rapporto Project OCP: http://www.transcrime.it/pubblicazioni/the-portfolio-of-organised-crime-in-europe/
LINK UTILI:
Italian Cultural Institute di Londra
Rapporto Project OCP
Testo della Direttiva 2014/42/EU
Dalle condizioni che storicamente hanno favorito la nascita delle organizzazioni mafiose, si è passati poi all’esame dei principali momenti in cui l’opinione pubblica italiana ha dovuto fare i conti con la presenza ormai radicata delle mafie. Per citarne solo alcuni: il Sacco di Palermo, il boom edilizio di cui fu protagonista Cosa Nostra nel capoluogo siciliano a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta; l’omicidio, avvenuto il 30 aprile 1982, di Pio La Torre, colpevole di aver proposto il disegno di legge che introduceva il reato di associazione mafiosa e la confisca dei beni appartenuti ai mafiosi (la cosiddetta Legge Rognoni-La Torre vedrà la luce nel settembre dello stesso anno, permettendo di colpire le organizzazioni criminali in un modo fino a quel momento impossibile, e cioè
nella loro ricchezza, confiscando quei beni la cui provenienza non poteva essere dimostrata come l
egittima); la strage di Capaci, l’attentato esplosivo del 23 maggio 1992, in cui persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie e la sua scorta, e quella di via D’Amelio, di cui furono vittime il suo collega Paolo Borsellino con la sua scorta, il 19 luglio 1992.
Di tali momenti bui della storia italiana si è voluta però sottolineare l’eredità sul piano della lotta antimafia, soprattutto grazie agli strumenti legali che man mano sono stati adottati per permettere al sistema giuridico italiano di affrontare una realtà complessa e sotterranea come quella delle mafie, non ultimi quei provvedimenti che permettono la riconversione dei patrimoni confiscati alla mafia, riutilizzandoli in modo virtuoso e a beneficio della comunità intera.
Alcuni di questi strumenti, originariamente previsti per l’Italia, sono poi stati integrati nella legislazione europea: ne è un esempio la Direttiva 2014/42/EU del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa al congelamento e alla confisca dei beni strumentali e dei proventi da reato nell’Unione Europea. Come appare in modo lampante dal rapporto del Project OCP Organised Crime Portfolio del Transcrime (Joint Research Centre on Transnational Crime), le mafie sono presenti a livello globale anche in affari di natura apparentemente legittima (nel settore agricolo, della ristorazione, dell’edilizia, nell’immobiliare, nei trasporti e nel business dei rifiuti), ed è per questo che oggi è di fondamentale importanza che gli Stati facciano fronte comune per contrastare questi fenomeni, dotandosi di strumenti giuridici sempre più avanzati.
Franco La Torre e Vera Castiglione