LA CIVETTA May 2016 | Page 11

A questo punto, la gestione de La Civetta vorrebbe concordare con Marco al riguardo: “pane all’aglio” è una pura corruzione da parte delle catene come Pizza Express o Zizzi e deve essere condannato all’ultimo ciclo dell’inferno di Dante! Ma tornate alla pagina 56 per scoprirne di più dal punto di vista di uno dei nostri contributori.

Forse c’è anche questo stereotipo che viene più della cultura italo-americana, cioè quello degli spaghetti con le polpette dove c’è tutta la famiglia seduta attorno la tavola, ma bisogna ricordare che questa tradizione proviene da un’altra cultura, non propriamente italiana.

...e poi qual è il più grande stereotipo che gli italiani hanno verso Inghilterra e gli inglesi?

Il tè delle cinque. Senza dubbio, questo è il più grande. Devo anch’io ammettere di essere un amante del tè. Quest’estate, sono andato a Londra e sono andato al negozio di Twinings dove ho speso circa quaranta sterline di tè. Il mio preferito assolutamente è “Assam” perché sa proprio di tè forte e non, invece, di acqua sporca! Poi c’è quello degli inglesi come eleganti o composti.

Se dovessi paragonare Bristol con una città italiana, quale sarebbe?

Potrebbe essere paragonata a Torino o, forse, Firenze (per le sue dimensioni, non per il suo collegamento con l’arte né il Rinascimento!)

Di solito, si parla molto male della nostra cucina (soprattutto gli italiani!!) ma, secondo le tue esperienze finora, è vero che non si mangia bene in Inghilterra?

Per dirti la verità, non ho sperimentato molta la cucina inglese. Detto questo, ho mangiato una “cheesecake” e una torta al limone che sì erano molto buone. (Il vostro intervistatore non era sicuro se il cheesecake potesse venire considerato davvero inglese, ma grazie Marco!) Comunque, una cosa che ho notato è che in Inghilterra si mangiano delle verdure diverse. Ovviamente, l’Inghilterra e un paese più freddo rispetto all’Italia. Perciò, le verdure sono diverse. Quindi, molti più broccoli o più cavoli per esempio…

Poi, ci rivolgiamo ai temi più seri…

Che ne pensi del dibattito intorno alla nostra adesione all'Unione Europea? l’Inghilterra deve lasciarla o no?

Io penso che l’Inghilterra debba rimanere nell’Unione Europea perché davvero l’unione fa la forza. È solo stando uniti che possiamo riuscire a sopravvivere questa crisi internazionale, solo aiutandoci a vicenda. Sicuramente, uscire o scappare non è la soluzione.

Ma esiste lo stesso dibattito in Italia?

Sicuramente sì. In Italia, se ne parla della situazione dell’Inghilterra, questo sì. Se ne parla anche perché ci sono alcuni gruppi e partiti politici che sì credono che anche l’Italia debba lasciarla. Dicono che dobbiamo lasciare l’Europa e tornare alla nostra vecchia moneta. Però sono posizioni un po’ estremiste, diciamo! In conclusione, direi che non si discute così tanto come qua lo stesso dibattito.

Secondo te, i cittadini Italiani sono europei prima di essere italiani o al contrario?

Prima di tutto sono italiani, sicuramente. Anzi, ancora di più dell’identità internazionale c’é l’appartenere a una determinata città e a una determinata regione; ciò che chiamiamo "il campanilismo". (Questo tema deriva dell’idea che una comunità o città si rivolge intorno al suo campanile. Quindi, è una specie di regionalismo).

Che cosa si sta discutendo nella stampa italiana attualmente?

Continua ad esserci la crisi internazionale dovuta alla flusso di migranti per l’Europa. Allo stesso tempo, in Italia c’è stato, o c’è ancora, tutto il dibattito sulle unioni civili (civil partnership): quindi, i diritti per le coppie omosessuali, le coppie non sposate o divorziate. Inoltre, domenica 17 aprile si è tenuto un referendum riguardante l’estrazione di petrolio nei fondali del Mediterraneo. I temi principali, quindi, sono questi.

Hugh Stanley in conversazione con Marco Ammendola