Ognuno diverso dall'altro, svariate variazioni di una stessa ricetta, nomi a volte impronunciabili anche per gli stessi italiani. Noi stessi, infatti, nemmeno li conosciamo tutti!
A tal proposito, un'associazione molto interessante da tener da conto è l’Associazione per la tutela e valorizzazione del patrimonio cucinario gastronomico tipico d’Italia: con il progetto Home Food patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole, da varie Regioni italiane e in collaborazione con l’Università di Bologna, valorizza e diffonde la cultura del cibo tradizionale intrecciata con la cultura del prodotto tipico e del territorio, e con la sicurezza delle più aggiornate acquisizioni igienico sanitarie. Spiegato in poche parole, gli eventi che organizzano danno la possibilità alle persone di essere ospiti di alcune famiglie italiane e poter mangiare dei piatti tipici preparati a mano dalle padrone di casa, depositarie della sapienza culinaria. La proposta vuole fondere l'importanza del prodotto tipico, la peculiarità del territorio, il senso dell'ospitalità familiare e la trasmissione delle antiche ricette. Questa è solo una delle attività che l'Associazione offre, quindi credo possa essere estremamente interessante sia per gli italiani stessi delle nuove generazioni, vittime della globalizzazione, che per gli stranieri che visitano l'Italia o che vi si trasferiscono per del tempo, informarsi a riguardo.
Considerando i pro e i contro della globalizzazione, credo sia importante accettare i lati positivi che questa porta, come la possibilità di conoscere culture diverse andando semplicemente al ristorante sotto casa, pur sempre tenendo ben presente i limiti che ciò comporta, e soprattutto senza mai dimenticare la propria cultura originaria. Per noi italiani è davvero importante non perdere quello che la nostra esperienza culinaria rappresenta. Non bisogna limitarsi solo a difenderla, ma bisogna portarla avanti sempre. Allargare i propri orizzonti, crescere, arricchirsi, ma senza mai dimenticarsi chi siamo.
Ilaria lusetti