LA CIVETTA March 2018 | Page 56

lifestyle

Cos’è la mafia

In questo periodo di elezioni si è avuto modo di parlare molto di mafia e corruzione, specialmente in riferimento agli ambienti politici. È importante, però, ricordare che la mafia non è quella descritta nei film e nelle serie TV, ma che ha un impatto sulla vita quotidiana di chi vive in territori

caratterizzati da questa problematica. A questo proposito, ecco il parere di un nostro studente

Erasmus di Palermo.

Ho ventuno anni e sono di Palermo. Penso di essere abituato al modo in cui vengo guardato in Italia

quando mi presento a qualcuno non della mia città per la prima volta. Il più delle volte è solo una

scintilla negli occhi, una spia delle associazioni mentali che il cervello compie autonomamente. Una

sorta di inconscio meccanismo di autodifesa che ci dice che la persona che ci sta davanti

probabilmente è un mafioso perché viene da Palermo. Solitamente questo preconcetto svanisce

subito dopo avermi conosciuto, ma il meccanismo è inevitabile e si ripete quasi ogni volta. L’Italia è

comunque un Paese pieno delle sue piccole grandi contraddizioni e disparità e questa è una di quelle.

Quello a cui non ero abituato è stato l’impatto con Bristol e la sua comunità multi-etnica. Mi

è capitato, e non di rado, di incontrare persone qui che non sapessero neanche dove la Sicilia si

trovasse su una cartina geografica – nulla di strano in questo, non siamo di certo la prima potenza

mondiale – ma che comunque mi domandassero “You guys are famous for some kind of criminal

boss, right?”. Il fatto che la mafia travalichi i confini nazionali non mi stupisce affatto; a lasciarmi

spiazzato, superate le Alpi, è l’idea distorta che se ne ha. Un mix tra Il padrino, Scarface e tutti gli altri film dove sono presenti pseudo-personaggi malavitosi italiani entrati ormai nell’ immaginario collettivo. Sembra quasi una moda, qualcosa di caratteristico e dal fascino tipicamente italiano.

Quasi come se a casa si girasse per strada armati, sparatorie e inseguimenti in macchina fossero

all’ordine del giorno, ci fosse un coprifuoco la sera e gang rivali imperversassero per la città. Tutto

questo era vero fino a circa trenta anni fa, inutile negarlo. Ma non è più così, e penso sia giusto

scrivere questo articolo per dare credito a chi ha dato anche la vita per cambiare tutto questo.

La mafia esiste. Non è più quella di un tempo, plateale e sanguinaria, in quanto non potrebbe sopravvivere nel 2018; ha soltanto cambiato forma, preferendo agire mantenendo un basso profilo.

Alla domanda “Cos’è la mafia?” potrei rispondere “Un fenomeno sociale” per usare le parole di

Giovanni Falcone, ma sono conscio che il suo nome risuonerebbe molto probabilmente vuoto in questo contesto, preferisco quindi usare le mie parole e lasciare al lettore la curiosità di conoscere da sé chi sia stato quell’uomo.

La mafia è un atteggiamento. Mafia è saltare la fila alle poste. Mafia è parcheggiare la macchina in sosta vietata, bloccando il traffico di un’intera strada per andare al panificio. Mafia è occupare i sedili del tram per poggiare le gambe e stare comodi, impedendo a chiunque di sedersi.