nel settore privato. Le donne furono incoraggiate a occupare ruoli assistenziali, come quelli di insegnanti di scuola primaria o infermiere; al contrario degli uomini, che continuarono ad occupare posizioni di rilievo come avvocati e funzionari di governo. Inoltre, anche quando al genere femminile fu concesso di rivestire incarichi diversi, venivano imposte loro ancora rigide limitazioni; con la conseguenza che il mercato del lavoro divenne di genere e fortemente stereotipato.
In conclusione, non si può negare che le donne abbiano sofferto molto per il regime misogino in vigore durante la dittatura fascista; i loro corpi erano strumentalizzati ed erano funzionali alla procreazione e niente più. Inoltre, anche quando le donne ottennero un po' di autonomia nel mercato del lavoro, da loro ci si aspettava che assumessero ruoli “domestici”, in quanto la distinzione fra lavori considerati da uomini e quelli da donne era ancora molto netta.