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cultura e società
Tra le mura di un Palazzo Venezia credibilmente “vestito” da Vaticano, in un'atmosfera luminosa e spesso onirica, si muove una serie di personaggi solo apparentemente “già vista”. Jude Law è Lenny Belardo, il neo eletto papa Pio XIII, giovane, decisamente affascinante, imprevedibile. Ci si aspetterebbe un innovatore, un'esasperazione di papa Bergoglio e invece veniamo costantemente presi in contropiede da questa figura enigmatica, inaspettatamente conservatrice. Santo? No, no di certo. Al contrario, vendicativo e ironico, pare trarre una certa soddisfazione dall'umiliazione altrui.
E non è Law il solo fiore all'occhiello del cast: Diane Keaton e Silvio Orlando completano il trittico di eccellenza recitativa nei panni rispettivamente di Suor Mary e del Cardinal Voiello. Lei, figura materna di Lenny e da lui stesso insignita del ruolo di segretario del sommo pontefice, lui l'uomo nell'ombra, il burattinaio che tiene e tira le fila del potere.
Dal punto di vista contenutistico, non mancano certo spunti di riflessione, benché la serie non pretenda di rispondere ad interrogativi teologici, ma “indagare complessità, contraddizioni e stranezze” del piccolo ma potente Stato Vaticano, come dichiara lo stesso Sorrentino.
Se durante i 50 minuti di episodio la trama si sviluppa lentamente (ma senza ingolfarsi in momenti di noia), i finali sono decisamente accattivanti. La conclusione del secondo episodio è iconica e a dir poco memorabile.
Che dire, per una che si è addormentata guardando La Grande Bellezza, questa serie TV si è rivelata una sorpresa assai gradita: regia, fotografia e recitazione degni di un film lungo dieci ore.
Piccola postilla: consigliata la visione in lingua originale per meglio apprezzare la verosimiglianza dei dialoghi.
Diana Tardito
Source: Wikipedia