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Luca Vullo torna a Bristol
Dalla Brexit alla presidenza incombente di Trump, l’emigrazione è diventata una delle questioni più controverse nella politica internazionale. In qualche modo tocca tutti, ed il dibattito continua, alimentato dall’ascesa del populismo di destra nella politica occidentale, ancor più dimostrato dallo spargimento di paura durante le campagne elettorali delle elezioni presidenziali e la Brexit. In Gran Bretagna tutto questo ha creato un’atmosfera sociale dannosa e preoccupante in cui, secondo le ultime cifre di NPCC, (Il Consiglio Nazionale dei Capi della Polizia) il numero di reati di odio dopo la Brexit è aumentato del 50%.
È questo clima, apparentemente vuoto di empatia, che ora forma il contesto in cui vediamo Influx, il nuovo film di Luca Vullo, proiettato all’Università di Bristol il mese scorso. Il documentario, girato prima della Brexit, racconta la storia degli immigrati italiani a Londra, i quali formano una parte significativa della popolazione Londinese. Vullo analizza le ragioni per cui gli italiani si sentono costretti a lasciare il Belpaese e le conseguenze sociali della crisi economica globale sui giovani. I soggetti del film hanno varie origini e Vullo lascia che raccontino le loro storie, cercando di raffigurare su un livello personale quello che significa essere un immigrato, sia italiano, sia nella sua accezione più ampia.
Ma esplorando le loro storie e ragioni per essere venuti in Inghilterra, il film riesce anche ad esaminare una parte dell’identità italiana e le differenze culturali tra l’Italia e l’Inghilterra. Anzi, sebbene l’emigrazione sia un tema abbastanza importante nel film, è questa esplorazione del carattere italiano che risalta più di tutto. Ciò nonostante, il film non è solo per gli italiani, l’emigrazione, come ho detto in precedenza, tocca tutti, e le idee principali hanno una risonanza globale comprensibile a tutti.
Questa è la seconda volta che Luca viene a Bristol, la prima è stata per la proiezione de La Voce del Corpo, un documentario sulla gestualità italiana. Allo screening sono riuscito ad incontrarlo e fargli delle domande riguardo il film ed i suoi motivi averlo fatto.
C’è stato un evento politico o sociale in particolare che ti ha ispirato a fare questo film? Come nasce l’idea?
In un momento storico così particolare dove l'emigrazione è uno dei punti centrali della politica internazionale e il mio paese sta subendo una vera e propria emorragia, da documentarista mi sembrava doveroso raccontare questa realtà.
Il dipartimento
Influx – Un film per il nostro tempo.