LA CIVETTA - April 2020 | Page 13

politica

Gli ideatori del movimento sono Mattia Santori, Andrea Garreffa, Giulia Trappoloni e Roberto Morotti, ragazzi di trent’anni, ex-coinquilini e lavoratori senza apparenti ambizioni politiche. Stanchi di apparire pesciolini indifesi se presi singolarmente, vogliono dimostrare che se compatti, ci si puó difendere. I movimenti si sa, vanno e vengono, soprattutto se organizzati attraverso i social network, ma le Sardine hanno rappresentato in Italia un barlume di speranza contro il populismo di destra, hanno mandato un forte messaggio contro l’odio e la violenza di qualsiasi tipo, tutti concetti che prescindono, o quantomeno dovrebbero prescindere da partiti di appartenenza e orientamenti politici.

Ma da grandi poteri derivano grandi responsabilità, così Mattia è diventato quasi il simbolo della protesta agli occhi dei politici, preso di mira in primis da Matteo Salvini, che però continua a sottovalutare il movimento definendo giovani e anziani raccolti nelle piazze come “imbecilli dei centri sociali, i nuovi squadristi”, ma nella posizione di Squalo in cui si trova, non ci si poteva aspettare qualcosa di diverso. Ormai le Sardine, più che antisalviniste si definiscono come antifasciste, in opposizione ai messaggi d’odio che ogni giorno invadono giornali, piazze e televisiori italiani. Per pensarla in questo modo sicuramente non serve identificarsi con un partito.

Images from @6000Sardine on Facebook

Bologna, Piazza Maggiore il 14 novembre 2019

Molti sono scettici riguardo al movimento e alle loro mosse future, ma quello che c’è stato fin’ora rappresenta sicuramente un barlume di speranza nell’Italia sempre più diffidente di ciò che la circonda, ma soprattutto non curante del fatto che ci sia altro oltre l’italiano stesso.

Torino, Piazza Castello il 10 dicembre 2019

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