LA CIVETTA - April 2020 | Page 93

LINGUA

LINGUA

MERIGGIARE

Al solo sentire questa parola potreste udire il suono dei mandolini e il tepore del sole sul viso. Scherzi a parte, cosa c’è di meglio del riposare sotto l’ombra di un albero durante le ore calde del mezzogiorno dopo aver fagocitato il pranzo domenicale? La parola deriva da meriggio, ossia le ore intorno al mezzogiorno. Il Meriggio è diventato un topos in letteratura, indica il periodo più caldo e luminoso della giornata, quando per effetto del calore la vita sembra quasi pietrificata. Topos che ritroviamo in D’Annunzio con il suo “Pan meriggiante” nelle Laudi e in Montale con il “meriggiare pallido e assorto” in Ossi di Seppia. Ovviamente non possiamo tradurlo se non con “rest in midday”.

CULACCINO

Questo termine dovrebbe tornare utile all’inglese medio, avido bevitore di tè. Il culaccino è infatti il segno che lascia una tazza o un recipiente bagnato sul luogo dove è stato poggiato. Scommetto che tavoli, comodini e chi più ne ha più ne metta, siano stati violati da almeno un culaccino. Mi sembra quasi scontato, ma se il latino non inganna – e vi assicuro, non lo fa – il termine deriva proprio dalla parola culo. È un vero e proprio intraducibile, non ci resta che parafrasare con “the mark left by a wet cup”.

Anna Polimeni