il punto
Roberto De Laurentis
Presidente dell’Associazione Artigiani
e Piccole Imprese
della Provincia di Trento
nel 2015 ha interrotto il rapporto di collaborazione per dotarsi di nuovi e più agguerriti organi
sindacali. In grado di portare a CNA altri associati ed altri servizi, rendendo così operativa la nuova
dislocazione a San Michele all’Adige.
Ora, forse il lettore si chiederà da dove arrivino questi nuovi e più agguerriti organi sindacali. Ebbene
CNA non li ha selezionati tra i 160 soci dichiarati ai media nel 2014, diventati 130 a fine 2015, oggi
forse ridotti (se mai sono stati di più) a poche decine. Ha recuperato direttamente i due che hanno
lasciato l’Associazione Artigiani, più ancora che per la forte antipatia nei confronti di chi scrive, per
il venir meno di quel loro “ruolo associativo” che nel caso di Andrea Benoni e di Maria Rosaria
D’Agostino (per una verifica è sufficiente consultare il sito web di CNA, sezione Coordinatori) coincide
perfettamente con la voce “sedia”. Qualunque essa sia. E non mi stupisce affatto che ne abbiano
cercata un’altra proprio loro – lui, presidente della Vallagarina per otto anni e lei, presidente per
quattro del nostro movimento Donne Impresa – sempre pronti a pontificare sulla necessità
di lavorare per gli altri, ad impartire lezioni sul senso di appartenenza, a sentenziare sul legame
indissolubile con l’Associazione Artigiani. Perché, di solito, è proprio chi si dichiara a disposizione
della comunità colui che agisce per gli interessi personali. Perché, di solito, è proprio chi si esibisce
in dichiarazioni non richieste a lasciar trasparire l’animo del voltagabbana. Perché, di solito, è proprio
chi predica assoluta fedeltà ai valori colui che è pronto a tradirli per poco, a volte anche meno.
Ora sono certo che questi personaggi faranno il giro delle imprese nostre associate per
convincerle tanto sulla bontà della loro scelta quanto per esaltare le potenzialità della loro nuova
organizzazione. Li lasceremo fare. Fiduciosi nella nostra capacità nel dare risposte, nella nostra
preparazione professionale, nella nostra forza sindacale. Sicuri che il tempo è sempre galantuomo
ed è sempre il tempo a dimostrare quanto valga quel qualcuno o quel qualcosa. E poi 70 anni
di buoni successi, come quelli dell’Associazione Artigiani, non si costruiscono in pochi giorni.
Magari con un consulente improvvisato, disposto a tutto e pronto a nulla. Con chi si inventa una
vuota sede anche in Trentino perché qualcuno a Roma lo prenda per un pieno rappresentante
regionale. Con due fuoriusciti che assomigliano troppo alla famosa Croce Rossa sulla quale, per
definizione, è perfino troppo facile sparare.
Non so perché, ma mi sono venute alla mente le “corti dei miracoli“ di Parigi. E su Wikipedia ho
trovato “da molti secoli Parigi e i suoi dintorni erano infestati da una folla di vagabondi e di poveri.
La maggior parte, uomini senza scrupoli, facevano i mendicanti di mestiere e tenevano i loro
quartieri generali nelle corti dei miracoli. Si chiamavano così i loro rifugi perché non appena
vi entravano smettevano i costumi del loro lavoro. I ciechi riacquistavano la vista, i paralitici
riprendevano l’uso delle loro membra, gli zoppi erano sanati. Tutti i mezzi sembravano loro adatti
per suscitare la compassione dei passanti (...)” Un saluto a tutti e.. al prossimo numero!
ANNO LXVII / n. 3 / marzo 2016 / L’ARTIGIANATO
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