il punto
La corte
dei miracoli.
di Roberto De Laurentis
S
pesso ignorare la presenza di qualcuno o qualcosa può essere una buona pratica ma,
nel tempo, continuare a fingere che quel qualcuno o quel qualcosa non sia presente
ha il significato del provare timore, di certo del manifestare debolezza, forse e perfino
del rivelare paura. Tutte caratteristiche che non appartengono né alla nostra
Associazione, peraltro avviata in questi mesi a compiere i suoi primi 70 anni, né allo scrivente che,
quando ha qualche esitazione o dubbio, agisce come suggeriva di agire Martin Luther King
“un giorno la paura bussò alla porta, il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno”.
Ecco perché, già da qualche mese, avrei voluto scrivere dell’arrivo di CNA in Trentino. E lo faccio
oggi, ignorando educatamente l’opinione di quanti in Associazione preferiscono ancora la politica
dello struzzo che, infilata la testa nella sabbia e non vedendo, si convince di non essere visto.
CNA, per chi non lo ricordasse, è la Confederazione Nazionale Artigiani (sindacato imprenditoriale
nato nel secondo dopoguerra dai partiti di sinistra) da sempre avversario di Confartigianato
(nata sempre nello stesso periodo dai partiti centristi) a cui aderisce la nostra associazione.
E la formale unità di intenti – che vede CNA e Confartigianato alleati a Roma – è smentita dalla
concorrenza, dura e senza esclusione di colpi, praticata quotidianamente nei territori.
Per venire a noi, CNA è presente in Alto Adige con dichiarate circa duemila imprese socie (ma
i numeri reali pare dicano milleduecento) e finora non aveva mai formalizzato una sua presenza
in Trentino. Dove la nostra Associazione, per così dire, la fa da padrona e conta quasi diecimila
imprese artigiane associate, a fronte delle circa tredicimila iscritte in Camera di Commercio.
Poi, a luglio di due anni fa, l’annuncio di CNA Bolzano: “apriamo a Trento”. Nelle dichiarazioni ufficiali
del presidente altoatesino di CNA Corrarati per “dare una mano alle imprese trentine” ed “operare
in accordo con le altre organizzazioni”, nei fatti per motivi squisitamente personali. Vediamoli.
Lo statuto di CNA prevede che il presidente regionale entri di diritto negli organi nazionali
ma Corrarati è solo un presidente territoriale. Da qui, dunque, la necessità di estendere un