dall’associazione
anap:
Il sistema di welfare
a cura di Claudio Cocco
Un capitolo del 49° Rapporto Censis
dedicato alle problematiche sociali.
I
l Censis ha preso in esame, nel suo Rapporto annuale, anche la situazione relativa alle tematiche più delicate che attengono al sociale: la sanità, la non
autosufficienza, le pensioni. Gli spunti che
vengono offerti dalla lettura del documento
sono quanto mai interessanti. Soprattutto
per quanto riguarda la non autosufficienza.
Per questo riteniamo opportuno riassumere brevemente il documento stesso.
La copertina
del 49° Rapporto Censis.
12
Il quadro della nuova
offerta sanitaria: tra costi
e tempi di attesa
È il 42,7% dei cittadini italiani a pensare
che la sanità stia peggiorando, quota che
sale al 64% al Sud. Inoltre, il 55,5% considera inadeguato il Servizio sanitario regionale, quota che sale all’82,8% nel Mezzogiorno. Per capire il ricorso al privato, va
considerato il trade off tra costo e tempi di
attesa che, con la capacità del privato di
offrire prestazioni a prezzi sostenibili e la
lunghezza delle liste di attesa nel pubblico, si risolve spesso nella scelta dei cittadini di pagare per intero di tasca propria le
prestazioni. Ad esempio, per una colonscopia nel privato si spendono 224 euro e
si attendono otto giorni, nel pubblico con
il ticket si spendono 56 euro e si attendono 87 giorni; per una risonanza magnetica
nel privato si spendono 142 euro e si attendono cinque giorni, con il ticket si pagano 63 euro e si attendono 74 giorni. Costi e tempi di attesa hanno andamenti
inversi nel passaggio dal pubblico al privato, poiché all’aumentare dei costi delle
L’ARTIGIANATO / ANNO LXVII / n. 3 / marzo 2016
prestazioni nel privato corrisponde una
diminuzione dei tempi di attesa e viceversa. Una colonscopia nel privato richiede
circa 169 euro in più rispetto al pubblico e
riduce i tempi di attesa di 74 giorni; per
una risonanza magnetica nel privato la
spesa è di 79 euro in più con una riduzione dei tempi di attesa di 69 giorni.
Le difficoltà dei percorsi di cura
Gli italiani ribadiscono l’importanza del
ruolo svolto dal medico di famiglia: il 57,3%
afferma che dovrebbe essere sua la responsabilità di dare informazioni circostanziate
ai pazienti e guidarli verso le strutture più
adatte. Il 42,6% ritiene che gli Uffici relazioni con il pubblico e gli sportelli delle Asl dovrebbero offrire informazioni più precise e
articolate. Un italiano su cinque vorrebbe
anche disporre di graduatorie sui servizi e
la loro qualità basate sui giudizi dei pazienti. Accanto a quelle di tipo informativo, le
difficoltà che i cittadini sperimentano nel
rapportarsi al Servizio sanitario nazionale
sono anche di carattere pratico, legate ai
tempi di attesa prima di accedere ai servizi
richiesti. Tra le persone che hanno effettuato visite specialistiche e accertamenti diagnostici, rispettivamente il 22,6% e il 19,4%
ha dovuto attendere perché privo di alternative. E quando l’attesa c’è stata, è stata
consistente: in media, 55,1 giorni prima
di effettuare una visita specialistica e 46,1
giorni per un accertamento.
Nuove soluzioni per l’assistenza
ai non autosufficienti
Sono 3.167.000 (il 5,5% della popolazione) i
non autosufficienti in Italia. Tra questi, le
persone con non autosufficienza grave, in
stato di confinamento, cioè costretti in via
permanente a letto, su una sedia o nella
propria abitazione per impedimenti fisici