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L’Inps disorienta
i pensionati e gli anziani
Il presidente Palazzi sulla decisione dell’Istituto di non spedire più Cud e
Obis M: «L’Inps disorienta i pensionati e gli anziani». «Iniziativa unilaterale
che scarica su Caaf e patronati ulteriori oneri burocratici».
di Stefano Frigo
on si possono scaricare i costi della
spesa pubblica sui pensionati, facendo mancare loro un servizio doveroso e insostituibile. I pensionati saranno costretti a
richiedere il modello Cud, per presentare la dichiarazione dei redditi, soltanto attraverso una complessa procedura telematica che comunque richiede
«N
l’uso di un computer. Molti anziani però non sono
pratici o non lo possiedono affatto. Anche il modello Obis M, nel quale vengono specificate e analizzate le voci che compongono la pensione, non sarà
più inviato per posta, ma sarà scaricabile solo tramite il sistema informatico Inps. È assurdo che i pensionati non ricevano più direttamente nessuna noti-
Il grido d’allarme di pensionati
e anziani
revisione del paniere ISTAT per la rivalutazione
dei trattamenti pensionistici, l’aggancio delle pensioni
al reale costo della vita e alla dinamica salariale,
la sostanziale neutralizzazione del drenaggio fiscale così
che la pensione lorda e netta aumentino di pari passo.
Riguardo alle misure di carattere fiscale, a giudizio
del CUPLA, è necessario operare una più equa
redistribuzione dei carichi a cominciare con
la detassazione parziale o totale delle tredicesime,
riducendo la pressione fiscale sui redditi fissi, e nel
contempo ampliando la No Tax Area per gli anziani.
La reintroduzione dell’ICI (o IMU) sulla prima casa deve
essere corretta distinguendo anche in questo caso
i possessori della sola casa di abitazione dai
multiproprietari, legando l’imposta agli altri redditi
posseduti, escludendo i pensionati a basso reddito
o non autosufficienti o ricoverati in case di riposo.
In materia di sanità e assistenza le proposte del CUPLA
richiamano con determinazione l’attenzione del mondo
politico sulla necessità di interrompere immediatamente
la spirale che c’è stata in quest’ultimo decennio che
ha visto man mano sottrarre pezzi di Welfare pubblico
ai cittadini con un notevole ridimensionamento dello
Stato sociale. Occorrono anche qui scelte lungimiranti,
che facciano tesoro della preziosa conquista
dell’allungamento della vita media e che tengano conto
delle modifiche radicali avvenute negli ultimi 50-60 anni
nel modello familiare, passato da una famiglia allargata
a quella mononucleare con entrambi i coniugi che
lavorano fuori casa e che non riescono più ad accudire
i figli più piccoli e gli anziani non autosufficienti.
«Siamo chiamati a sopportare carichi insostenibili per
il risanamento del Paese».
Non c’è più tempo: «Occorre aggredire le ragioni
profonde dei mali che condizionano il Paese con una
politica economica orientata al rigore e allo sviluppo, ma
non bisogna perdere di vista anche la salvaguardia delle
fasce di popolazione più deboli».
È questo l’appello lanciato alle forze politiche, alla vigilia
delle elezioni, dal CUPLA - Coordinamento unitario dei
pensionati del lavoro autonomo al quale aderiscono
FIPAC Confesercenti, 50&PIU’Confcommercio, CNA
Pensionati, ANAP Confartigianato, FNPA Casartigiani,
SNP Confagricoltura, Federpensionati Coldiretti e
Associazione Pensionati CIA.
I pensionati e gli anziani sono chiamati a sopportare
sacrifici enormi per il risanamento del Paese, un prezzo
che evidenzia forti sperequazioni e carichi assai distanti
dalla effettiva capacità contributiva della popolazione.
È necessario dunque, secondo il CUPLA, intervenire
con misure realmente orientate alla equità
e alla salv