associazione
un valore totale di 1,8 miliardi di euro. Ciascuna istanza ha un importo medio di 98mila euro.
Insomma, nonostante i passi in avanti il problema
rimane e i ritardi di pagamento continuano a preoccupare le imprese che forniscono beni e servizi agli
Enti pubblici. Nonostante la legge che fissa a 30 giorni
i tempi per saldare le fatture.
«I debiti – sottolinea Cesare Fumagalli, Segretario Generale di Confartigianato – vanno pagati in
30 giorni. Oggi così non è. È vero che è diminuito l’enorme ritardo registrato negli anni scorsi. Ma il no-
pagamenti
stro obiettivo, su cui non molleremo, è fare in modo
che il rispetto di questo termine diventi prassi ordinaria per i rapporti commerciali con la Pubblica Amministrazione e da lì si trasferisca a tutti i rapporti tra i
soggetti privati. Oggi siamo ancora lontani, ma Confartigianato non smetterà di combattere in questa direzione».
E ora a complicare le cose arrivano meccanismi come lo split payment e il reverse charge che, in nome della lotta all’evasione fiscale, sottraggono ulteriore liquidità alle imprese italiane che lavorano con la
Pubblica Amministrazione.
Anno LXVI
N. 5
Maggio 2015