L' Artigianato Luglio 2014 | Page 9

associazione confartigianato Consistenza e dinamica del credito* alle imprese non finanziarie nelle regioni e ripartizioni per classe dimensionale 28 febbraio 2014 - valori assoluti in milioni di euro, var. % rispetto stock 28 febbraio 2013, incidenze e ranking % su totale Var. % Imprese Var. % credito alle Totale % sul totale feb. 2014 su <20 feb. 2014 su Regione Rank imprese nel imprese nazionale feb. 2013 addetti** feb. 2013 territorio Imprese >20 addetti Var. % feb. 2014 su feb. 2013 Abruzzo 12.493 1,6 -6,8 3.286 26,3 -5,6 8 9.207 -7,3 Basilicata 2.988 0,4 -4,8 893 29,9 -5,7 9 2.096 -4,5 Calabria 6.825 0,9 -7,2 2.318 34,0 -6,9 16 4.506 -7,4 -6,3 Campania 30.237 3,8 -6,4 5.408 17,9 -6,7 15 24.828 Emilia-Romagna 89.043 11,2 -7,5 16.480 18,5 -6,2 13 72.563 -7,8 Friuli-Venezia Giulia 15.147 1,9 -8,7 3.644 24,1 -5,7 9 11.503 -9,6 Lazio 83.269 10,4 -12,3 7.856 9,4 -2,7 2 75.414 -13,2 Liguria 18.338 2,3 -5,6 3.790 20,7 -5,9 11 14.547 -5,5 221.896 27,8 -7,9 30.366 13,7 -4,8 6 191.529 -8,3 21.203 2,7 -10,5 5.552 26,2 -7,8 18 15.652 -11,4 Lombardia Marche Molise 1.506 0,2 -9,8 518 34,4 -11,7 20 987 -8,7 Piemonte 52.657 6,6 -6,0 12.274 23,3 -5,1 7 40.383 -6,3 Puglia 23.319 2,9 -5,5 6.467 27,7 -4,5 5 16.852 -5,9 Sardegna 9.881 1,2 -4,8 2.618 26,5 -5,9 11 7.263 -4,4 24.466 3,1 -6,6 6.614 27,0 -7,0 17 17.852 -6,5 Toscana 57.151 7,2 -5,3 12.929 22,6 -4,4 4 44.223 -5,5 Trentino-Alto Adige 25.873 3,2 -4,2 9.190 35,5 -3,7 3 16.683 -4,4 Umbria 11.216 1,4 -5,7 2.976 26,5 -7,8 18 8.241 -4,9 1.531 0,2 -4,2 420 27,4 -2,4 1 1.111 -4,8 88.562 11,1 -5,0 18.206 20,6 -6,4 14 70.356 -4,6 294.421 36,9 -7,4 46.850 15,9 -4,9 1 247.571 -7,8 Sicilia Valle d’Aosta Veneto Nord-Ovest Nord-Est 218.625 27,4 -6,2 47.520 21,7 -5,8 3 171.104 -6,3 Centro 172.840 21,7 -9,4 29.311 17,0 -5,0 2 143.529 -10,3 77.368 9,7 -6,3 18.891 24,4 -5,9 4 58.477 -6,4 -5,9 Sud Isole 34.347 4,3 -6,1 9.232 26,9 -6,7 5 25.115 Mezzogiorno 111.714 14,0 -6,2 28.122 25,2 -6,1 2 83.592 -6,2 Centro-Nord 685.886 86,0 -7,5 123.682 18,0 -5,3 1 562.204 -8,0 ITALIA 797.600 100,0 -7,4 151.804 19,0 -5,4 645.796 -7,8 * impieghi “vivi” al netto delle sofferenze a favore di società non finanziarie e famiglie produttrici ** quasi-società e famiglie produttrici cioè imprese individuali, società semplici, società di fatto, s.a.s. e s.n.c. con meno di 20 addetti NB: var. % tendenziali NON corrette per cartolarizzazioni e riclassificazioni Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia interesse del 3,81%, di poco inferiore al 4,11% applicato a Cuneo e del 4,26% applicato a Udine. Secondo Confartigianato, il divario Nord-Sud si riscontra anche nella quantità di finanziamenti erogati: la diminuzione del credito ha colpito in particolare le imprese con meno di 20 addetti e la situazione peggiore riguarda il Molise, dove, tra febbraio 2013 e febbraio 2014, lo stock di prestiti alle imprese è calato dell’11,7%. Seguono Umbria e Marche, con una diminuzione del 7,8%, e la Sicilia (-7%). A livello provinciale, il calo più vistoso dei finanziamenti interessa le piccole imprese di Isernia (-21,3% tra febbraio 2013 e febbraio 2014), seguite da quelle di Caltanissetta (-10,9%) e da quelle di Biella (-10%). Colpite dal razionamento del credito anche le imprese artigiane: a dicembre 2013 lo stock di finanziamenti è diminuito del 6,7%, pari a 3,5 miliardi in meno rispetto a fine 2012. A “soffrire” le difficoltà di accesso al credito sono soprattutto le piccole imprese del settore manifatturiero: secondo il rapporto di Confartigianato, infatti, nel I trimestre 2014, a denunciare problemi è il 18,1% delle aziende manifatturiere con meno di 50 addetti, a fronte di una quota dell’11,3% di aziende manifatturiere di media dimensione e del 12% di grandi imprese. «Il perdurare delle difficoltà di accesso al credito bancario per le piccole imprese – sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – è un brutto segnale rispetto a una possibile uscita dal tunnel della crisi. In mancanza di una ripresa degli investimenti, infatti, le nostre imprese, soprattutto nel manifatturiero, restano penalizzate nella competizione globale, non aiutate anche da un euro forte che si aggiunge alle difficoltà generate dai ritardi nei pagamenti». Anno LXV N. 7 Luglio 2014 l’Art