L' Artigianato Luglio 2014 | Page 7

primo piano artigiani e burocrazia Quando la burocrazia… Tante, troppe volte abbiamo lanciato da queste pagine il grido di allarme di migliaia di imprese. La burocrazia già di per sé è un peso insopportabile per numerose realtà produttive, se inoltre i solerti funzionari assumono atteggiamenti integralisti e di superiorità allora il mix si può rivelare davvero “letale” . Abbiamo deciso di pubblicare un’esperienza concreta perché non si pensi che si sta parlando e discutendo di aspetti che rimangono solo teorici. Cogliamo l’occasione per invitare, chiunque fosse interessato, a inviarci i racconti delle proprie avventure e disavventure maturate in questo ambito. Una rubrica non molto divertente ma assolutamente doverosa. L’indirizzo mail è: [email protected] In data 13/6/2014 il sig. XXX, per conto di un ufficio di controllo della Provincia ha effettuato un sopralluogo preventivo presso la nostra ditta per il rilascio del relativo certificato. Alle mie rimostranze sulle considerazioni di pericolosità espresse da XXX in riguardo al nostro ambiente di lavoro a mio avviso eccessivamente negative, il suddetto ha cominciato ad alzare la voce rivolgendosi al sottoscritto con un atteggiamento alquanto arrogante e presuntuoso. Inevitabilmente, la discussione che ne è seguita non ha assunto toni di squisita cordialità. Ritengo che il personale che si occupa dei sopralluoghi nelle aziende dovrebbe essere istruito a comportarsi in maniera più idonea alla sua mansione, che è quella di operatore di una pubblica struttura al servizio del cittadino. Le aziende stanno attraversando un periodo estremamente difficile, caratterizzato da una profonda crisi economica che interessa ogni settore. Stiamo affrontando con grandi difficoltà i problemi derivanti dalla crisi di lavoro, con conseguenti fallimenti e mancati pagamenti. Come se non bastasse questa situazione, siamo massacrati da una burocrazia soffocante, e da una serie insopportabile di normative, fra le quali quelle antincendio, che impongono analoghe disposizioni di prevenzione per un luogo pubblico affollato e per un ambiente come il nostro, dove lavorano 5 persone in un capannone al pianterreno di 1.500 mq, con ampi spazi liberi e 8 uscite all’esterno fra porte e portoni. L’impianto elettrico è tutto a normativa, per i trattamenti di verniciatura utilizziamo prodotti all’acqua non infiammabili su impianti a rullo senza emissioni di polveri nell’ambiente, e i processi di lavorazione non presentano particolari situazioni di pericolosità per eventuali inneschi di incendio, né tantomeno di esplosione come affermato dal suddetto XXX. Sono stato comandante dei vigili del fuoco volontari per 25 anni e mi ritengo in grado di fare una valutazione della situazione, e certe affermazioni, anche se espresse da un funzionario che si ritiene specificamente preparato, sono da considerare assolutamente esagerate. Ma la legge è legge, come dice il nostro solerte funzionario. E con questa affermazione chi è preposto nelle nostre zone, e in particolare in Trentino, ai controlli e alle disposizioni in materia di prevenzione ci impone delle regole oltremodo impegnative e penalizzanti in particolare nel settore artigiano e alberghiero, con l’obbligo di realizzare strutture, tanto onerose quanto talvolta obiettivamente inutili. Ovviamente risponderete che la situazione è analoga ovunque, anche se sapete perfettamente che non è vero. Qualcuno si chieda come mai un numero sempre maggiore di aziende si trasferisce all’estero, e chissà quante altre lo farebbero volentieri (compresa la nostra) se ne avessero la possibilità: non è ancora sufficientemente chiaro? Al solerte funzionario probabilmente no. Ma la legge è legge: anche se ci fa affondare, la legge è legge. E tutti obbedienti col culo per terra. Paolo Pangrazzi, titolare René snc Anno LXV N. 7 Luglio 2014 l’Artigianato 5