associazione
agenzia delle entrate
Start-up: arrivano
le agevolazioni fiscali
Crediti di imposta e detrazioni Irpef per chi investe
Dall’Agenzia delle Entrate una serie di incentivi per le imprese innovative
e gli incubatori certificati. Favorite le nuove assunzioni.
di Stefano Frigo
L’
innovazione nell’obiettivo del fisco, ma in
senso positivo: dall’Agenzia delle Entrate arrivano un mix di sconti, incentivi e semplificazioni per le start-up innovative e gli incubatori
certificati. Dall’esclusione dalla disciplina delle società di comodo all’esenzione dal versamento dell’imposta di bollo, dai crediti di imposta in favore
delle nuove assunzioni alle detrazioni Irpef e deduzioni Ires in favore degli investitori, l’Agenzia delle
Entrate, in una circolare, traccia una mappa completa delle agevolazioni fiscali dedicate alle nuove imprese proiettate nel futuro. Ecco una panoramica dei
programmi.
Detrazioni per investimenti in start-up. Si definisce
la platea dei soggetti Irpef che possono beneficiare
della detrazione d’imposta. Le Entrate precisano, infatti, che, oltre ai soci delle società in nome collettivo
e in accomandita semplice, possono usufruire della
detrazione del 19% degli investimenti nelle start-up
innovative anche le società semplici, le società equiparate a quelle di persone e le imprese familiari. Agevolazioni ulteriori, con una detrazione che sale al
25%, sono previste per gli investimenti nelle start-up
innovative a vocazione sociale e in quelle che sviluppano e commercializzano solo prodotti o servizi innovativi ad alto valore innovativo in ambito energetico.
Il limite massimo di 500mila euro per periodo d’imposta su cui calcolare la detrazione Irpef riguarda la
somma investita nel capitale sociale di una o più startup innovative.
Deduzione
Ires
I soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società (Ires) possono beneficiare della deduzione del
20% degli investimenti nelle start-up innovative, per
una somma non superiore a 1.800.000 euro per ogni
periodo di imposta. La deduzione balza al 27% per
gli investimenti nelle start-up innovative a vocazione sociale e in quelle che sviluppano e commercializzano solo prodotti o servizi innovativi ad alto valore innovativo in ambito energetico.
Credito di imposta
Le start-up e gli incubatori certificati che assumono a tempo indeterminato personale altamente qualificato (in possesso di un dottorato di ricerca universitario o di una laurea magistrale tecnico-scientifica
e impiegato in attività di ricerca e sviluppo) accedono “con modalità semplificate” e in regime “de minimis” al credito di imposta del 35% sui costi di
assunzioni per un massimo di 200mila euro, a condizione che i nuovi posti di lavoro siano conservati
per almeno tre anni (o due nel caso di piccole e medie imprese).
Imponibile
La parte di reddito da lavoro che le start-up e gli
incubatori certificati corrispondono agli amministratori, ai lavoratori dipendenti e ai collaboratori
continuativi sotto forma di azioni, quote e strumenti
finanziari partecipativi non contribuisce alla formazione dell’imponibile, sia dal punto di vista fiscale
che da quello contributivo. La circolare precisa, però,
che i collaboratori occasionali non possono fruire di
questo tipo di agevolazione, perché percettori di redditi diversi.
No test società di comodo
Alle start-up innovative non si applica la disciplina prevista per le società di comodo (sia quelle non
operative sia quelle in perdita sistematica). Per tutto
il periodo in cui una società ha i requisiti per qualificarsi come start-up innovativa non è quindi tenuta
a fare il test di operatività. Inoltre ai fini dell’applicazione della disciplina delle società in perdita sistematica, il “triennio di osservazione” decorre dal periodo di imposta successivo a quello in cui viene
meno la qualifica di start-up innovativa.
Anno LXV
N. 7
Luglio 2014
l’Artigianato
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