L' Artigianato Gennaio 2013 | Page 25

ARTIG_n1gen13 04/01/13 17.16 Pagina 23 associazione occupazione L’occupazione nel terzo trimestre del 2012 si attesta a 234.260 unità, con un incremento su base annua di circa 1.100 lavoratori (+0,5%), confermando l’incremento già registrato tra il primo e il secondo trimestre 2012. L’aumento dell’occupazione ha interessato la componente maschile, cresciuta di circa 1.400 unità (+1,1%), mentre la componente femminile ha registrato una contrazione di circa 300 unità (-0,3%). Il tasso di occupazione resta sostanzialmente stabile su base annua (dal 66,7% del terzo trimestre 2011 al 66,6% del terzo trimestre 2012), in virtù di un leggero incremento del tasso maschile (dal 75,1% al 75,3%) e di una contrazione di quello femminile (dal 58,2% al 57,7%). L’incremento dell’occupazione ha riguardato prevalentemente l’industria in senso stretto (+2.800 occupati rispetto al terzo trimestre 2011) e il settore del commercio, alberghi e ristoranti (1.500 occupati in più), mentre segna una contrazione dell’occupazione su base annua il settore delle costruzioni (-3.200 occupati). Secondo la posizione professionale nel terzo trimestre 2012 si registra un incremento su base annua di circa 4.000 lavoratori indipendenti e una contrazione nello stesso periodo di 2.900 lavoratori dipendenti. L’aumento delle forze di lavoro superiore all’aumento dell’occupazione ha comportato un incremento del numero dei disoccupati. Nel terzo trimestre 2012 i disoccupati risultano essere 14.300, circa 5.200 in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e allo stesso livello del secondo trimestre 2012. L’incremento della disoccupazione ha interes- Queste dinamiche hanno comportato un incremento del tasso di attività, pari al 70,7% nel terzo trimestre 2012; una sostanziale stabilità del tasso di occupazione, pari al 66,6%, e un aumento su base annua del tasso di disoccupazione, che si attesta nel terzo trimestre 2012 al 5,8%. In Italia, nello stesso trimestre, il tasso di attività è risultato pari al 63,1%, il tasso di occupazione al 56,9% e il tasso di disoccupazione al 9,8%. totale era del 22,6% nel 2008 (su un totale di 530.701), scesa al 18,6% nel 2009 (ma a causa dell’aumento significativo dei lavoratori immigrati contrattualizzati grazie alla sanatoria che si è avuta in quell’anno). Nel 2009 i lavoratori domestici erano nel complesso 718.996 (con un aumento di oltre 188.000 unità rispetto all’anno precedente). La percentuale dei lavoratori italiani nel settore è cresciuta nel 2010 arrivando al 19,1% (137.806 su 721.316) e ancora di più nel 2011 arrivando al 20,5% (143.207 su 698.957). Lo si legge nel bilancio sociale Inps presentato oggi. I lavoratori dipendenti sono 12.874.933 (+0,5% sul 2010) mentre gli autonomi (coltivatori diretti, artigiani e commercianti) sono 4.420.878 (+0,3%). I parasubordinati che contribuiscono effettivamente sono 1.741.000 (+1,9%). Se si guarda alle qualifiche nel biennio 2009-2011 c’è un crollo per gli apprendisti (-14,6%) mentre gli operai tengono (-0,3%). Gli operai, segnala l’Inps, rappresentano con 6.505.337 unità ancora più della metà dei lavoratori dipendenti (-0,3% tra il 2009 e il 2011) mentre gli impiegati con 4.863.350 persone (+0,4% nel biennio) sono il 39,1% dei dipendenti. Gli apprendisti con appena 488.062 persone nel 2011 (-6% nel 2011, -14,6% nel biennio) rappresentano appena il 3,9% dei dipendenti. I dirigenti del settore privato, diminuiti nel biennio dell’1,7%, sono 122.681, appena l’1% del totale dei lavoratori dipendenti. I quadri, in aumento nel biennio del 2,9%, sono 420.911. Tra i lavoratori dipendenti diminuiscono i maschi (-0,5% sul 2010) arrivando a 7,3 milioni e una quota del 58,8% mentre aumentano le femmine (+0,9%) superando i 5,1 milioni. Tra il 2007 e il 2011 gli uomini al lavoro sono diminuiti di quasi 215.000 unità mentre le femmine sono aumentate di quasi 190.000 unità. Potere acquisto famiglie 2008-11 -3,8% Il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito tra il 2008 e il 2011 del 3,8%: è quanto si legge sul bilancio sociale dell’Inps presentato oggi secondo il quale nel 2011 si è avuta, a fronte di un aumento del reddito lordo disponibile in termini monetari dell’1,9%, una riduzione in termini reali dello 0,9%. Rispetto al 2007 la perdita di potere d’acquisto delle famiglie nel 2011 è stato del 5,2%. «Questa situazione, scrive l’Inps, avrebbe potuto essere ben più grave senza l’intervento compensativo delle prestazioni sociali». 19 milioni di occupati 2011 (+0,6%), crollo apprendisti I lavoratori del settore privato iscritti all’Inps erano nel 2011 19.058.215 con un aumento dello 0,6% sul 2010. sato sia la componente maschile (+2.000 unità) che la componente femminile (+3.200 unità). Il tasso di disoccupazione risulta pertanto in aumento, passando dal 3,7% del terzo trimestre 2011 al 5,8% del terzo trimestre 2012 (era 5,9% nel secondo trimestre 2012). Distinto per genere aumenta sia il tasso di disoccupazione maschile (dal 3,3% al 4,7%) sia quello femminile (dal 4,3% al 7,2%). I nuovi disoccupati provengono soprattutto dall’exoccupazione (+3.600 unità) e dall’inattività (+1.200 unità), mentre quelli in cerca di prima occupazione crescono in maniera più contenuta (+400 unità). S.F. Anno LXIV N. 1 Gennaio 2013 l’Artigianato 23