L' Artigianato Febbraio 2015 | Page 22

associazione agenzia delle entrate pieno, altro). La Circolare ministeriale 71/2000 afferma semplicemente che, come valore dei beni significativi, deve essere assunto quello risultante dall’accordo contrattuale stipulato dalle parti nell’esercizio della loro autonomia privata. Tuttavia il rinvio alla volontà delle parti potrebbe condurre a comportamenti elusivi (ci si accorda su un valore simbolico del bene e si imputa tutto il resto ad accessori e posa in opera). Diviene quindi necessario avere un parametro di riferimento. Ebbene la Direzione Centrale Normativa dell’Agenzia delle Entrate interpellata sull’argomento nel novembre del 2014 ha precisato che tale valore, pur nel rispetto dell’autonomia contrattuale delle parti, deve tener conto di tutti gli oneri che concorrono alla produzione dei suddetti beni significativi e, dunque, sia delle materie prime che della manodopera impiegata per la produzione degli stessi. In sostanza l’Agenzia fissa in tal modo un valore minimo del bene significativo (dato dalle materie prime e dalla manodopera necessaria per produrlo). Si ricorda infine che: • le parti e i pezzi staccati non assumono rilevanza e pertanto vanno assoggettati all’aliquota Iva agevolata analogamente ai beni non significativi (ad esempio il bruciatore di una caldaia); • nella fattura o ricevuta fiscale vanno indicati separatamente il valore del bene significativo e il valore complessivo della prestazione comprensivo del be- Anno LXVI N. 2 Febbraio 2015 CREDITO / RETE IMPRESE ITALIA «Le nuove regole per le banche che prepara la Bce rischiano di spalancare le porte a una nuova stagione di credit crunch» «Basta con nuovi provvedimenti anti-credito destinati alle banche che, inevitabilmente, rimbalzeranno in maniera pesante su tutte le imprese, ma soprattutto su quelle piccole. Dopo oltre sette anni di crisi mondiale, sopportati con enormi sacrifici dal sistema produttivo, la Banca centrale europea non può ulteriormente inasprire i requisiti del capitale degli istituti creditizi senza considerare con attenzione gli impatti che questa operazione avrà sull’economia reale, cioè le imprese e le famiglie. C’è il rischio, concreto, di spalancare le porte a una nuova, nefasta, stagione di credit crunch». Lo dichiara Daniele Vaccarino, presidente di Rete Imprese Italia, commentando l’individuazione di nuovi coefficienti patrimoniali minimi da rispettare, che la Bce si prepara ad applicare. ne anche nel caso tutto il valore del bene sia soggetto ad aliquota agevolata; • in caso di pagamento di acconti è necessario indicare proporzionalmente il valore del bene significativo.